A Padova è allarme sigarette elettroniche, la pneumologa: «Sono pericolose per la salute»

PADOVA. «Le sigarette elettroniche non sono innocue, anzi. I ragazzi non le devono fumare»: è un monito deciso quello della professoressa Marina Saetta dell’Università di Padova, direttrice dell’Unità di Pneumologia dell’Azienda ospedaliera. Alle cosiddette e-cig la professoressa ha dedicato un approfondito studio, anche a seguito del ragazzo deceduto in Illinois, negli Stati Uniti, per una grave patologia polmonare che sarebbe riconducibile proprio all’uso di questi dispositivi. E non è il primo caso. Ci sono altre cinque morti sospette.
pericolo
«Sono tutt’altro che innocue» sottolinea la professoressa, «spesso contengono alte concentrazioni di nicotina, mentre due terzi di chi ne fa uso è convinto che non ci sia, e quando il liquido viene riscaldato rilascia molte sostanze nocive». L’atteggiamento della pneumologa verso le sigarette elettroniche non muove da posizioni prevenute, anzi: «Essendomi occupata molto dell’effetto delle sigarette tradizionali, la cui nocività è assodata» spiega infatti Saetta, «mi sono interessata anche alle sigarette elettroniche che potevano rappresentare un’alternativa valida per evitare il fumo, soprattutto nei giovani. C’erano grandi speranze e grandi aspettative rispetto a questa novità, purtroppo infrante. Sul fatto che siano non siano innocue ci sono oggi dati in letteratura scientifica e anche un avvertimento (“Warning”) emanato dal Centre for desease control negli Stati Uniti – dove il caso del ragazzo morto in Illinois ha creato grande scalpore. Lì le malattie polmonari gravi che si sospettano legate alle e-cig sono 450 e i decessi 5».

epidemia
L’allarme non è meno giustificato da noi: «L’uso delle sigarette elettroniche è diventato un’epidemia» sottolinea Saetta, «tra i ragazzi fra i 14 e 15 anni ne fa uso uno su quattro: sono ritenute innocue e per questo se ne abusa. Il problema principale è che nessuno controlla cosa ci sia nel liquido dove spesso troviamo nicotina, glicerolo, aromi, sostanze irritanti e cannabis. Vengono utilizzati odori e sapori accattivanti e in grado di creare dipendenza. E quando il liquido viene riscaldato, vengono rilasciate sostanze nocive, come metalli pesanti, benzene e formaldeide».
novità
Secondo l’indagine condotta dalla professoressa, uno studente su tre, negli istituti superiori, prova almeno una volta la sigaretta elettronica, dispositivo che sta prendendo sempre più piede, ancora di più da quando è arrivata la juul: «È una sigaretta elettronica, con la forma di una piccola pennetta, colorata e molto accattivante. Peccato» il rilievo della professoressa, «che contenga sali di nicotina: inalarli non provoca alcun fastidio e non c’è alcuna percezione della nocività. Ma una cartuccia di una juul contiene l’equivalente di nicotina di venti sigarette tradizionali. Pensiamo poi che il cervello si sviluppa fino ai 25 anni e che i sali di nicotina hanno effetti nocivi su questo processo».
danni
Alle e-cig sono correlati sintomi specifici come tosse, dolori al torace, respiro affaticato, vomito, peggioramento dell’asma bronchiale anche negli asmatici lievi. «Un grosso problema» suggerisce Saetta, «è dato dal fatto che risulta ancora difficile individuare un rapporto diretto di causa ed effetto, anche se siamo di fronte a casi di polmonite non virali ma da sostanze tossiche. È quindi fondamentale proseguire negli studi, perché un associazione tra e-cig e patologie acute e morti effettivamente esiste». Una speranza infranta, quindi. Tanto più che non è solo falso che la sigaretta elettronica sia innocua, non è nemmeno vero che fa smettere di fumare le sigarette tradizionali: «L’adulto fumatore di solito fa uso di entrambe» conferma la professoressa, «e nei ragazzi quelle elettroniche fanno da ponte per arrivare a quelle tradizionali. L’allarme è quindi forte» conclude Saetta, «e il mio consiglio rivolto soprattutto ai ragazzi, è di non fumare, né le sigarette tradizionali né quelle elettroniche poiché anche queste ultime non sono affatto innocue». —
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