A Padova un monumento lungo 11 chilometri: illuminate e mura cinqucentesche

Un lavoro durato due anni e costato quasi due milioni di euro. Il vicesindaco: «Diamo un’immagine bella, forte e suggestiva»

Marta Randon

Il 3 ottobre, per la prima volta nella storia di Padova, le imponenti mura cinquecentesche si sono illuminate.

Dopo due lunghi anni di lavori meticolosi, un clic del vicesindaco Andrea Micalizzi al bastione Santa Croce ha acceso l’intero perimetro di 11 chilometri della cinta muraria cinquecentesca, restituendo a cittadini e turisti una visione completa di uno dei monumenti più maestosi e simbolici della città. Ogni sera le mura veneziane prenderanno così vita.

Le Mura del’500

Costruite nel XVI secolo per difendere Padova dalle minacce esterne, le mura sono da sempre parte integrante dell’identità urbana. Si estendono a cerchio intorno al centro storico, un susseguirsi di bastioni, torri e camminamenti di ronda, elementi architettonici che raccontano secoli di storia, battaglie e trasformazioni urbanistiche.

L’operazione illuminotecnica non solo valorizza la bellezza architettonica e storica delle mura, ma ne rende finalmente leggibile il disegno e l’estensione, permettendo a tutti di apprezzarne l’importanza culturale.

Quasi due milioni di euro

L’investimento da parte del Comune è di un milione e 800 mila euro. «Con questo intervento diamo un’immagine forte e suggestiva delle mura sottolineando l’importanza che hanno avuto per la città. La luce è naturale, calda, che ne esalta la bellezza», spiega Micalizzi.

I dispositivi installati, studiati ed approvati dalla Soprintendenza, consentiranno di illuminare la cinta muraria di altri colori «che utilizzeremo in occasioni speciali, ad esempio giornate mondiali», spiega l’assessore.

«L’illuminazione non è soltanto un atto estetico ma un vero e proprio progetto culturale, pensato per avvicinare i cittadini alla loro storia, stimolare il turismo e diffondere consapevolezza sul valore del patrimonio locale».

L’obiettivo dell’amministrazione è «rendere sempre più vivo il monumento più grande della città non solo per la sua bellezza, ma anche per l’uso che i cittadini ne possono fare: tanti spazi oggi sono percorsi ciclabili, passeggiate, percorsi fluviali e parchi urbani».

Il restauro

Il Comune e il Comitato Mura da anni sono impegnati in un attento restauro di alcune parti delle mura, ad esempio la golena San Massimo, la zona del Portello e i Giardini dell’Arena; bastione Impossibile nel tratto di via Bronzetti e bastione Moro II in via Sarpi. Altre devono ancora essere sistemate: «Siamo contenti, si tratta di un risultato importante; non deve però essere un punto d’arrivo, ma uno stimolo a fare sempre meglio, restaurando i tratti danneggiati. Ce ne sono ancora parecchi», afferma il segretario del comitato Fabio Bordignon, che fa parte del direttivo.

La nuova illuminazione darà un contributo anche alla sicurezza della città: «Alcune zone buie della cinta muraria erano mal frequentate, speriamo che con questa operazione la situazione migliori», continua il segretario.

«Le mura non sono più solo un patrimonio da preservare, ma un monumento vivo, raccontato e amato nella quotidianità di chi la vive – conclude il vicesindaco – Il prossimo grande appuntamento sarà l’apertura del parco dell’ex Prandina. Stiamo smantellando l’ex caserma per fare spazio al verde». Oltre ad alcuni componenti del Comitato Mura all’inaugurazione ha partecipato anche il professor Enzo Siviero, direttore della rivista “Galileo”.

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