A palazzo Moroni esplode la rivolta dei dipendenti

Assemblea spettacolare, anche con fumogeni lungo la scalinata di palazzo Moroni, quella organizzata ieri mattina dai dipendenti del Comune contro il mancato pagamento della prima rata del premio di risultato, sottoscritto nell’accordo del 10 settembre.
I dipendenti (in tutto 1.800) si sono astenuti dal lavoro dalle 9 alle 11 e sono confluiti in sala Anziani, dove si è tenuta la prima parte dell’assemblea. La chiusura temporanea di uffici e sportelli al pubblico, compresi quelli dei vigili, ha causato disagi ai i cittadini. Hanno funzionato a pieno regime solo gli asili nido e le scuole materne.
Dietro al tavolo dei relatori Stefano Pieretti (Adl-Cobas), Aldo Marturano (Cgil), Stefano Tognazzo (Uil), Vincenzo Faggiano (Csa) ed Andrea Ricci (Cisl). Hanno preso la parola anche Salvatore Santoro, Michele Volpato, Silvio Nalon e Susanna Sedusi. Alle 10 tutti i 350 dipendenti comunali presenti hanno continuato l’assemblea direttamente in cortile. Dopo pochi minuti, è sceso il sindaco reggente, Ivo Rossi, che si è impegnato in prima persona a fare il possibile per superare l’impasse burocratica creata dai revisori dei conti.
«Il contratto, firmato appena due settimane fa, va rispettato subito» osserva Pieretti, «A ciascun lavoratore va erogata una prima somma annuale, come premio di produttività, che oscilla dai 680 agli 880 euro lordi. In tutto l’Amministrazione deve sborsare 1.450.000 euro. Non ci sembra una cifra proibitiva per i conti del Comune». A muso duro anche Cgil e Uil. «Anche lo studio legale Cester-Miazzi-Rossi ha accertato che l’accordo è legittimo e, quindi, ha dato ragione ai dipendenti» sottolinea Aldo Marturano, segretario della Funzione Pubblica, «Non comprendiamo la posizione ostile dei revisori dei conti».
Dello stesso avviso il rappresentante della Uil. «Perché Padova deve comportarsi diversamente dal vicino Comune di Venezia, amministrato, tra l’altro, sempre dal centrosinistra?» dice Stefano Tognazzo, «La giunta guidata dal sindaco Orsoni ha concesso subito il premio, anche se poi l’ha mensilizzato».
Intanto i rappresentanti dei sindacati hanno anche scritto una lettera al prefetto, Ennio Mario Sodano ed oggi, alle 13.30, raccoglieranno le firme tra i dipendenti a palazzo Moroni e nella sede di via Gozzi.
È già stato proclamato lo stato di agitazione. Se la vertenza non si sblocca, Rsu pronte a dar battaglia.
Felice Paduano
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