A sorpresa spunta l’antenna 5G Il quartiere insorge e si appella a Zaia
Giusy Andreoli / VIGONZA
È stata installata nottetempo l’antenna 5G alta 27 metri in via Matteotti. I residenti protestano e parte una lettera inviata al sindaco Innocente Stefano Marangon, al governatore Luca Zaia e ai responsabili comunale e regionale dell’ufficio Ambiente. È firmata dall’avvocato Luigia Passaro in qualità di residente, vi si richiamano i rischi per la salute correlati all’inquinamento elettromagnetico da radiazioni del 5G e si denuncia il mancato rispetto della normativa speciale emanata in materia di prevenzione del rischio epidemiologico di diffusione del virus Covid 19. Gli installatori avrebbero operato senza le protezioni, tant’è che è stato allertato lo Spisal ma all’arrivo degli ispettori in cantiere non c’era più nessuno.
il comitato
«Hanno messo i pali con i ripetitori ma non hanno ancora collegato le antenne» fa sapere Davide Pantano, che abita in via Matteotti ed è componente del gruppo di cittadini che si sono costituiti in Comitato «purtroppo abbiamo dovuto fermarci con la raccolta firme e con il volantinaggio perché siamo tutti chiusi in casa nel rispetto delle norme sulla pandemia. La nostra speranza ora è che, dopo la lettera della nostra concittadina avvocato che fa parte del gruppo, qualcuno finalmente ci ascolti».
la lettera
Grande è la preoccupazione dei residenti di via Matteotti e via Luganega per le ricadute sulla salute che potrebbero causare le due antenne presenti. A 500 metri dalla 5G c’è pure quella della 4G.Cosa chiede l’avvocato Passaro? La revoca dell’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto, l’accesso agli atti, la sospensione delle lavorazioni in pendenza del rischio che deriva dal Coronavirus. «Preciso che ho agito sia in qualità di singolo cittadino residente che nell’interesse generale alla salvaguardia della salute pubblica» dichiara Luigia Passaro, che ha allegato una serie di documenti finalizzata a valutare l’impatto dell’esposizione umana ai livelli di radiazioni a radiofrequenza prodotti da ripetitori e trasmettitori per la telefonia mobile.
la preoccupazione
E continua: «Non abito vicinissima all’antenna ma ho molta paura soprattutto per la mia bambina. A casa sono molto accorta e pensare di essere bombardata da questa cosa mi preoccupa. Sono anche irritata per il fatto che gli amministratori sono sordi alle istanze dei cittadini che varie volte hanno manifestato i loro timori e la loro contrarietà a questa antenna. Correttezza vorrebbe che, in pendenza di questa situazione, si sospendano i lavori ma purtroppo siamo in un’epoca in cui la volontà popolare non fa parte più della Costituzione». Tutta la documentazione riguardante l’antenna verà passata al setaccio anche per verificare il non superamento del limite di induzione magnetica secondo il protocollo dell’Arpav e adottato dalla Regione.
il sindaco
«Comprendo le preoccupazioni e sto seguendo la questione » replica Innocente Stefano Marangon «l’Arpav ci ha detto che si può andare avanti ma voglio capire fino in fondo se effettivamente ci sono rischi concreti, che devono emergere e devono essere confutati da organi preposti e non pregiudizialmente». —
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