A Padova è effetto Sinner, ora tutti vogliono giocare a tennis
Nelle strutture della città ci sono addirittura le liste d’attesa per giocare e si progettano nuovi campi

C’è stato un tempo in cui i campi da tennis in città erano troppi. Oggi pare non bastino. Negli spogliatoi e nelle club house degli impianti sportivi padovani lo chiamalo effetto Sinner.
Nel richiamarlo hanno ancora gli occhi sbigottiti da quella magia coronata dal campione azzurro domenica sera a Wimbledon, sul prato del tempio dei templi del tennis.

Rivoluzione a trazione tennis
E così, in via Canestrini, al Tennis San Paolo, dove un cambio strutturale si era prima orientato verso il calcetto, le prodezze regalate negli ultimi anni dal poco più che ventenne di Sesto Pusteria, hanno rimesso al centro nuovi campi da tennis dove poter accogliere chi, all’improvviso, desidera impugnare la racchetta ed è in lista d’attesa.
«Al momento saranno un centinaio gli adulti in coda», racconta il direttore tecnico del San Paolo, Gianluca Saccari.
L’effetto Sinner, si diceva, lo misuriamo con più neofiti e di tutte le età. Con ex giocatori che d’un tratto vogliono riprendere, e con l’esplosione del padel, altro fenomeno travolgente emissario del tennis.

«Il movimento impatta anche sulla programmazione degli interventi edili», sottolinea Saccari. «Qui, nel cuore di Forcellini, l’occasione di innovamento è stata l’avvento del tram. Il nuovo mezzo ha preso porzioni di terreno e rimesso in discussione la disposizione delle aree. E dove si immaginava di dedicare metri quadri al calcetto oggi si è totalmente proiettati a tennis e padel, o a campi polifunzionali che permettano di ospitare questi sport».
A Padova si profila una rivoluzione sempre più a trazione tennis.
Da zero a cento, tutti ne parlano
Ma ha fatto ben di più la febbre da Sinner. Quella salita per gradi, fino al coronamento dopo 3 ore e 4 minuti di gioco nel verde del Centre Court tra il numero uno al mondo (ora anche primo italiano ad aver conquistato Wimbledon) e la sua nemesi, Carlos Alcaraz.
«Oggi parlano di tennis anche le casalinghe, lo trasmettono le televisioni, tiene ad aggiornarsi sugli ultimi risultati anche chi, con il tennis, non ha mai avuto a che spartire», nota il presidente del Tennis club Padova, Alberto Bressan.

Tra le righe, ci sta dicendo che con Sinner questo sport è più sexy. «Con un volto, è nato un mito. Da sciatore azzardo un paragone» dice, e cita il 27 febbraio 1988, quando la finale del Festival di Sanremo si fermò per Alberto Tomba alle Olimpiadi Calgary.
«Sinner, e il movimento di tennisti italiani che stanno crescendo attorno a lui, è diventato negli ultimi anni un riferimento per i giovani atleti e per tutti gli amanti dello sport. La cosa incredibile – continua Bressan – è che si sta facendo amare anche da chi è estraneo all’ambiente tennistico. Penso ad anziani che ultimamente hanno frequentano il club solo per guardare le partite in tivù». In via Libia sono aumentati gli iscritti e si è registrata una grande ondata di ritorno, soprattutto 45-55enni che hanno ripreso la racchetta in mano.

Quest’onda si è propagata anche alla Canottieri Padova. Qui il presidente Andrea Massaggia e il direttore tecnico Stefano Paiaro la sentono nell’aria.
«Ventotto squadre di atleti, dai bimbi ai classificati A2, hanno un campione a cui ispirarsi, un bel esempio di valori e tecnica».
Anche qui il padel ha preso piede, riempiendo la fascia serale 19.30-22.30, e si ragiona su ampliamenti in GreenSet (campi in cemento): «Un entusiasmo imbizzarrito». Lo stesso per cui, domenica, si è sintonizzato il maxi-schermo con Londra e organizzata una cena a fine match.
Calcio versus tennis
Emerge, infine, un fenomeno nel fenomeno emerge. L’appeal del tennis sta scalzando la passione tutta italiana per il calcio. Nelle conversazioni nei bar, nella scelta di quale sport far fare ai propri figli dopo scuola.
«Dodici anni senza l’Italia ai mondiali di calcio ha sicuramente creato disaffezione tanto che, nel 2024, in tutta la provincia si sono perse 900 iscrizioni», nota l’assessore allo sport Diego Bonavina. «Dopo i Giochi di Tokyo, con 4 medaglie oro italiane in atletica leggera tra cui Marcell Jacobs, quella disciplina ha avuto un’impennata. Con Sinner, volto pulito e dai bei valori, sta succedendo lo stesso nel tennis».
L’affaccio è per tutte o poche tasche? «Come ogni sport “strutturato”, ha i costi di manutenzione e gestione degli impianti. Ecco tutto», dicono i presidenti.
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