Abano apre alle unioni civili anche dei non residenti

ABANO TERME. Colpo di scena. I Registri delle Unioni civili sono due: quello riservato ai residenti, ai sensi del regolamento ad hoc che il consiglio comunale di Abano Terme ha approvato in allegato alla delibera del 24 ottobre (12 voti a favore, nessun contrario, cinque astenuti), e quello per i non residenti. E proprio sul secondo registro è stata annotata la coppia omosessuale che il sindaco Luca Claudio ha “benedetto” sabato scorso a Villa Bassi. «Le due persone che ho accolto sabato», spiega infatti il primo cittadino di Abano, «non abitano alle Terme, ma hanno espresso la volontà di venire a risiedere nella nostra comunità. L’atto, pertanto, ha solo una valenza simbolica, ma è il riconoscimento di un diritto di libertà e un ulteriore pungolo per il legislatore». Al momento non ci sono altre coppie in lista, ma Claudio crede che presto altre si faranno avanti.
Cos’ è l’unione civile. Il regolamento votato dal parlamentino aponense è il quarto in Veneto, dopo Padova (attestazione di famiglia anagrafica, approvata il 4 dicembre 2006), Santo Stefano di Cadore, Belluno (attestazione di famiglia anagrafica, 30 gennaio 2013), e Piazzola sul Brenta (25 settembre 2013). La delibera aponense porta in calce la firma della responsabile dei Servizi demografici, Eva Contino, figlia dell’ex-segretario generale del Comune di Padova, Giuseppe, che certificò il provvedimento varato da Palazzo Moroni. Vi si definisce unione civile «il rapporto tra due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, basato su legami affettivi o di mutua solidarietà, che non siano legate tra loro da vincoli giuridici (matrimonio, parentela, affinità)» La norma si applica ai cittadini italiani, ai comunitari e agli stranieri residenti ad Abano. All’articolo 4 si prevede che i richiedenti «siano residenti anagraficamente da almeno un anno nel comune di Abano Terme e coabitanti dallo stesso periodo di tempo». Ovviamente l’iscrizione non può essere richiesta da chi faccia già parte di un’altra unione civile. E, a maggior ragione, da chi sia già unito in matrimonio: prima dovranno essere annotati nei registri dello stato civile la separazione o lo scioglimento del rapporto coniugale. Alle coppie legate da unione civile viene poi consegnata la stessa pergamena che il Comune offre in dono agli sposi che si dicono sì in matrimonio civile.
La valenza della norma. «La disciplina comunale sulle unioni civili», si specifica nel Regolamento, «ha esclusivamente rilevanza amministrativa. Essa pertanto non interferisce con il diritto di famiglia, né con alcuna normativa di tipo civilistico». Come ribadisce Claudio «il Registro si pone l’obiettivo di superare situazioni di discriminazione». Le aree tematiche in cui intervenire sono elencate in dettaglio: casa; sanità e servizi sociali; politiche per i giovani, genitori e anziani; sport e tempo libero; formazione, scuola e servizi educativi; diritti e partecipazione; trasporti.
E a Piazzola? Guarda caso sono le stesse sei aree tematiche indicate nella delibera predisposta dal segretario generale di Piazzola sul Brenta, Raffaella Balestrini. «Noi», puntualizza il sindaco Renato Marcon, «ci siamo ispirati al regolamento approvato dal Comune di Milano (il 27 luglio 2012). Finora non ci sono pervenute richieste di unioni civili e, francamente, non abbiamo pensato a una celebrazione pubblica così com’è successo ad Abano. L’obiettivo è di superare oggettive situazioni di discriminazione, auspicando che il Parlamento colga i tanti segnali lanciati dal territorio». L’amministrazione comunale rilascia un attestato di “unione civile basata su vincolo affettivo”.
I requisiti. A Piazzola «possono chiedere di essere iscritte al registro delle unioni civili due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, residenti e coabitanti. Le iscrizioni avvengono esclusivamente sulla base di una domanda presentata al Comune congiuntamente dagli interessati».
A Padova. Nella città del Santo si può richiedere, presso uno degli uffici Anagrafe, l’«attestazione di famiglia anagrafica basata su vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozioni, tutela o vincoli affettivi».
Zan: "Un esempio di buon governo". "L'entrata in vigore del registro delle unioni civili ad Abano Terme è esempio di buon governo. Esempio di quella politica che guarda ai diritti civili come espressione di cittadinanza e democrazia. Aprire la regolamentazione delle coppie di fatto etero e omosessuali è una necessità sempre più concreta per molti cittadini che ancora oggi sono esclusi dalla legge. Mi auguro che la decisione di Abano che apre il registro anche ai non residenti sia di esempio anche per altri comuni veneti oltre che per il Parlamento per legiferare finalmente sulle unioni civili".
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