Abano e Montegrotto, abbandonate dai turisti e vietate ai residenti

Le città del bacino euganeo immerse in un clima da coprifuoco: tutto chiuso e gente in casa, in attesa dell’avvio di una stagione termale piena d’incertezza
MORGESGO - FOTOPIRAN - ABANO - PARCO URBANO TERMALE DESERTO CORONAVIRUS
MORGESGO - FOTOPIRAN - ABANO - PARCO URBANO TERMALE DESERTO CORONAVIRUS

ABANO terme. Città deserte, spettrali, come non si erano mai viste. L’ultimo weekend, quello che avrebbe dovuto sancire l’inizio della stagione termale 2020, ha invece mostrato una faccia inedita e inquietante di Abano e Montegrotto ridotte a terra di nessuno. Svuotate anche da aponensi e sampietrini costretti a rimanere chiusi in casa. Qualcuno ha passeggiato per i parchi e per le strade qua e là, ma davvero pochi.

PARCHEGGI LIBERI. Terme deserte vuol dire anche e soprattutto parcheggi liberi, insolitamente liberi. Alzi la mano chi non ha girato intorno alle aree pedonali di Abano o Montegrotto per trovare parcheggio nei fine settimana. Ecco, nell’ultimo weekend i posti auto erano praticamente tutti liberi. Pazzesca la visione da Piazza Repubblica di via Flacco ad Abano, con appena 3-4 auto parcheggiate e tutta la via con gli stalli di sosta liberi.

Mai si era vista una situazione del genere e probabilmente, dopo la riapertura delle attività, mai più ricapiterà. Stessa situazione in zone strategiche come Piazza Sacro Cuore a Abano o lungo viale Stazione a Montegrotto Terme.

MORSEGO - FOTOPIRAN - ABANO TERME - ZONA POEDONALE DESERTA CORONAVIRUS
MORSEGO - FOTOPIRAN - ABANO TERME - ZONA POEDONALE DESERTA CORONAVIRUS


HOTEL SPETTRALI. Un’altra visione particolare è offerta dagli hotel chiusi. Qualcuno ha tenuto i cancelli aperti, altri li hanno sbarrati. Entrare negli hotel aperti e guardare da dove è possibile le piscine vuote, restando fermi ad ammirarle nel silenzio tombale, è un colpo al cuore per chi ha visto fino a non molti giorni fa gli hotel di Abano e Montegrotto sempre affollati di gente, pronta a godersi i benefici delle acque termali e dei fanghi. Invece in questi giorni tutti gli alberghi sono l’ombra di sé stessi, in attesa di tornare a splendere. C’è allora chi esorcizza il momento con degli striscioni «Andrà tutto bene».

Come l’Hotel Mioni Royal San di Montegrotto, l’Harrys’ Garden e il Quisisana di Abano. C’è chi come l’Ariston Molino di Abano Terme ha scelto di esporre da giorni il tricolore.

MORSEGO - FOTOPIRAN - ABANO TERME -VIA FLACCO E PIAZZA REPUBBLICA DESERTE CORONAVIRUS
MORSEGO - FOTOPIRAN - ABANO TERME -VIA FLACCO E PIAZZA REPUBBLICA DESERTE CORONAVIRUS


NEGOZI E BAR. L’altra faccia di Abano e Montegrotto deserte sono gli esercizi commerciali chiusi. I negozi completamente vuoti in isola pedonale ad Abano e in viale Stazione a Montegrotto non si erano mai visti. Lo stesso vale per i bar, luoghi prescelti per colazioni, aperitivi o semplicemente un caffè dai residenti e da migliaia di turisti. Con una situazione del genere, c’è qua e là qualcuno che si arrischia ad andare a fare due passi nel silenzio tombale prendendosi totalmente la propria città.

Sono pochi, perché aponensi e sampietrini paiono rispettare le regole. Le code si vedono solo in farmacia e ai supermercati. D’altronde i beni di prima necessità sono consentiti. Un giro al supermercato e in farmacia è per tutti un po’ un’occasione per prendersi una boccata d’aria. È così anche per i residenti termali.

CONTROLLI. A monitorare la situazione sono i carabinieri e i vigili di Abano e Montegrotto. Per loro sono giorni di extra-lavoro, sono giorni anche nei quali sono esposti a dei rischi. Ma i controlli vanno fatti. Ad Abano, negli ultimi giorni, è volato anche qualche insulto pesante nei confronti degli agenti della municipale. Per chi ha compiuto, di fatto, un reato, sono scattate denunce. Abano e Montegrotto resistono e tra un tricolore e l’altro, una cantata sul balcone e una chiacchierata a distanza stanno scorrendo giornate surreali, che rimarranno indelebili nella storia delle terme. —

Federico Franchin.

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