Abano, la Provincia rifà il tetto all’istituto Alberghiero dopo il crollo parziale

Saranno investiti 170 mila euro e i lavori dureranno un mese. Il cantiere non dovrà disturbare le lezioni degli studenti
BELLUCO-FOTOPIRAN-ABANO TERME-CROLLO TETTO SCUOLA
BELLUCO-FOTOPIRAN-ABANO TERME-CROLLO TETTO SCUOLA

ABANO TERME. Viene finanziato da Provincia di Padova l’intervento di rifacimento totale del tetto della succursale dell’Istituto Alberghiero Pietro d’Abano.

Dopo il cedimento di parte della copertura avvenuto a fine febbraio scorso, la Provincia ha deciso di intervenire per mettere in totale sicurezza la scuola alberghiera di Abano. L’Ente ha stanziato la somma di 170 mila euro, somma che servirà non solo a coprire la voragine che ha fatto seguito al crollo parziale del tetto, ma per la ricostruzione totale dello stesso. «I lavori partiranno questo mese», garantisce il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui. «Stiamo redigendo il piano sicurezza e tutte le pratiche necessarie per partire con le opere di sistemazione».

All’esterno della succursale è già stata creata una sorta di stradina per consentire l’accesso dei mezzi di lavoro. «I lavori saranno il meno invasivi possibile per i ragazzi della scuola», spiega ancora Fabio Bui. «Dureranno circa un mese».

C’è grande soddisfazione al Pietro d’Abano, anche perché dalla Provincia arrivano conferme in merito ad un altro intervento previsto sempre alla succursale di via Appia Monterosso. Sono in fase di progettazione l’ampliamento della succursale dell’Istituto Pietro d’Abano per la realizzazione dei laboratori di cucina.

Questo è il primo stralcio di lavori previsti, al quale farà seguito un secondo stralcio che prevede la realizzazione di nuove aule, al primo piano della nuova ala.

Aule che serviranno a rimuovere i tre container collocati sempre all’esterno della succursale del Pietro d’Abano. «L’impegno della Provincia è chiaro», tiene a sottolineare il presidente della Provincia. «Quando parliamo di scuola, parliamo di futuro. Il Consiglio provinciale e i sindaci di tutto il territorio hanno appoggiato la nostra decisione di puntare sui ragazzi e sulla sicurezza degli istituti superiori. È una scelta che magari non dà un riscontro immediato in termini di consenso, ma è un segno di attenzione ai nostri figli che sono i cittadini del domani. Il loro diritto è di studiare e formarsi in scuole sicure e moderne». —


 

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