Fuga d’amore con l’amico trans, lui va a processo
Ventiquattrenne accusato di avere consumato rapporti durante gli allontanamenti. Lei aveva 13 anni. I genitori dell’adolescente, residenti ad Abano, sono stati assolti dal reato di omessa custodia

Alla fine è arrivata la data del processo per il ventiquattrenne accusato di atti sessuali con una minore. La coppia aveva improvvisato una fuga romantica, ma i due erano stati rintracciati dai carabinieri dopo la denuncia dei genitori. L’età dei protagonisti all’epoca dei fatti, nel settembre 2020: 20 anni lui (o meglio, ancora lei per l’anagrafe) e 13 anni e mezzo l’altra.
Sono stati già assolti dal giudice per le udienze preliminari i genitori della ragazza, residenti ad Abano Terme, in un primo momento indagati per non aver rispettato gli obblighi di tutela, educazione e salvaguardia dell’integrità sessuale della figlia. Questo perché avrebbero omesso di intervenire per impedire o, almeno, interrompere la relazione sessuale con il fidanzatino maggiorenne.
La vicenda era stata denunciata all’autorità giudiziaria dalla zia materna della ragazzina. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la persona trans (di origini romene) e la tredicenne si sarebbero allontanati dal Padovano una prima volta nell’aprile 2020. Poi la storia si sarebbe ripetuta nel settembre successivo. È a questo punto che la sorella della madre, ovvero la zia materna, avrebbe rimproverato la coppia invitandola a intervenire. E a richiamare la figlia. Di fronte all’inerzia di mamma e papà, la decisione di rivolgersi direttamente agli uomini dell’Arma informandoli dell’accaduto.
È scattata immediatamente l’indagine coordinata dal sostituto procuratore Sergio Dini. La fuga d’amore non è durata molto e i fuggiaschi sono stati rintracciati niente di meno che a Spoleto, comune di origine del ragazzo trans. L’accusa che era stata contestata ai tre (alla persona trans, e i due genitori) era di concorso in atti sessuali con minore.
L’accusa più grave al fidanzato, in aula mercoledì alla prima udienza per difendersi dalle accuse di avere intrattenuto una relazione sentimentale e sessuale con la minore (reato che vedrebbe l’aggravante, visto che la ragazzina aveva meno di 14 anni). Poco importa, in questo ambiento, se i rapporti si fossero svolti con il consenso della giovane.
I genitori sono stati in un primo momento accusati di non aver rispettato gli obblighi di custodia sulla minore: ai carabinieri, dopo il ritrovamento della ragazzina avrebbero infatti affermato che lei si sarebbe trovata sotto la loro custodia per tutto il tempo. L’accusa non ha retto di fronte al Gup che ha deciso per l’assoluzione.
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