Abbazia di Praglia, il confine silenzioso tra spirito e materia

Quasi millenaria eppure dinamicamente moderna, ancora oggi insegna, progetta e meraviglia

TEOLO. Maestosa, ma non invadente. Isolata, ma armonicamente connessa con il paesaggio. Quasi millenaria e dinamicamente moderna. L’Abbazia di Praglia è una sorta di luogo di confine tra dimensione spirituale e impegno concreto nella costruzione di quel paesaggio che governa da secoli.

È uno storico laboratorio di umanesimo che da sempre alimenta l’arte della convivenza tra materia, spirito e pensiero; tra silenzio e comunicazione; tra umili opere quotidiane e audaci idee di futuro. Insomma: non è solo un luogo incantevole.

BELLUCO-FOTOPIRAN-TEOLO-ABBAZIA DI PRAGLIA
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Ora et labora

È una lezione continua, iniziata più di novecento anni fa e che ancora insegna, progetta e meraviglia. Il nome Praglia, dal medievale “pratalea” (località tenuta a prati), spiega la rilevanza dell’opera dei monaci per la bonifica e la messa a coltura delle terre paludose della zona. Opera determinante per il paesaggio agrario euganeo anche per quanto riguarda l’impegno nella coltura della vite e nella produzione del vino e che, secondo la regola benedettina “Ora et labora” continua ancora oggi, con l’operosità e l’inventiva che permette ai suoi monaci di guadagnarsi la vita, di provvedere alla manutenzione ordinaria del monastero e di aiutare i bisognosi.

L’esistenza di un piccolo monastero benedettino lungo l’antica strada che collegava Padova ad Este è documentata per la prima volta nel 1117. Fu la ricostruzione che si protrasse dal XV al XVIII secolo (i secoli d’oro di Praglia, attorno alla quale ruotava un vastissimo patrimonio fondiario), a darle l’aspetto rinascimentale e la dimensione attuale. E fu sul finire del Quattrocento che iniziò la realizzazione dei quattro chiostri che si sviluppano a ventaglio attorno alla roccia.

Al posto del nucleo centrale sorse il chiostro pensile, che collega tra loro i vari ambienti destinati alla vita comunitaria: la sala capitolare, l’elegante refettorio monumentale, la loggetta, la biblioteca che diverrà Biblioteca Monumentale Nazionale, la basilica intitolata a Santa Maria Assunta. E furono realizzati gli altri chiostri: quello botanico per la coltivazione delle piante officinali, ora spazio d’accoglienza in forma di giardino all’italiana; quello rustico, creato per le attività agricole e che ora delimita lo spazio per l’ospitalità; il chiostro doppio, circondato dalle celle dei monaci.

Il buio e la rinascita

Nell’Ottocento iniziarono i periodi bui: soppresso dalle riforme napoleoniche del 1810, ripristinato dagli Austro-Ungarici nel 1834 e nuovamente soppresso nel 1866, parte del complesso fu dichiarato monumento nazionale nel 1882, ma la chiesa fu chiusa al culto e furono svenduti ai privati i corpi secondari e solo nel 1904 ritornò in mano ai benedettini. Da allora, oltre a riprendere l’attività religiosa, hanno sempre proseguito il loro “labora” in attività fondate sui principi della comunità e del dialogo con il territorio: un impegno costante a immaginare, oggi come nove secoli fa, un futuro sostenibile nel segno del bene comune. (praglia.it).

BELLUCO-FOTOPIRAN-TEOLO-ABBAZIA DI PRAGLIA
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IL VIGNETO

Nei dieci ettari di vigneto intorno all’Abbazia vengono coltivati vitigni autoctoni e internazionali da cui nascono vini Doc, eredi di quell’interesse quasi millenario dei monaci di Praglia per vigne e vini testimoniato da antichi documenti. Vini con nomi latini in etichetta, affinati sotto le volte quattrocentesche dell’antica cisterna dell’acqua. 

IL LABORATORIO

Il Laboratorio di restauro del libro e di opere d’arte su carta dell’Abbazia di Praglia, inaugurato nel 1951, continua l’antica attenzione dei monaci amanuensi nel trasmettere il sapere ed è un punto di riferimento mondiale in questa attività. Assieme ai religiosi, vi lavorano restauratori e tecnici laici di grande esperienza, con il supporto delle più sofisticate tecnologie. 

LA SPEZIERIA

Le attività dei benedettini di Praglia sono numerose: con le ricette dell’antica spezieria del monastero realizzano tisane, creme e prodotti naturali con erbe officinali e prodotti dell’alveare dell’Abbazia, producendo anche capsule fitoterapiche e caramelle. Sapori antichi e benefici in vendita nella Sala dei Turisti e online. (praglia.it).

DE MARCHI-FOTOPIRAN-TEOLO-ABBAZIA PRAGLIA
DE MARCHI-FOTOPIRAN-TEOLO-ABBAZIA PRAGLIA

LA SCALINATA

Alla Chiesa Abbaziale di Santa Maria Assunta, costruita tra il 1490 e il 1550, si acceda da un’ampia e panoramica scalinata. Dell’originaria chiesa medievale conserva solo la torre campanaria, ricostruita alla fine del Settecento. L’interno, privato di molte opere da un furto nel 1982, è dominato dalla cupola affrescata nella seconda metà Cinquecento da Zelotti. 

 

Dove: l'Abbazia di Praglia sorge ai piedi del monte Lonzina, tra Teolo e Abano Terme. Visite solo guidate, solo su prenotazione. 

Citazioni: la loggetta belvedere è intitolata ad Antonio Fogazzaro, che contribuì a far conoscere Praglia con “Piccolo mondo moderno”. 

 

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