Accoltella il figlio in azienda, arrestato
Gianni Sartorato, 76 anni, entra nel panificio industriale, aggredisce e ferisce la nuora, interviene Simone ma ha la peggio

MASERÀ. Con un fendente in pieno petto ha tentato di uccidere il proprio figlio: lo avrebbe finito con un altro coltellaccio da macellaio se non fossero intervenuti i carabinieri di Albignasego, che hanno arrestato Gianni Sartorato, 76 anni, titolare dell’omonimo forno di Padova e del laboratorio di produzione di Maserà, dov’è avvenuta l’aggressione. È accusato del tentato omicidio del figlio Simone, 40 anni, e delle lesioni alla sua compagna Agnieszka Choma, di 37, e la notte l’ha trascorsa rinchiuso al carcere Due Palazzi: il pubblico ministero Marco Peraro ha disposto la sua carcerazione, nonostante l’età, anziché i domiciliari, per il pericolo che tornasse a terminare quello che aveva iniziato ieri mattina. Fortunatamente figlio e nuora non sono in pericolo di vita: l’uomo è stato operato all’ospedale di Padova e per lui i medici hanno dichiarato una prognosi di guarigione di trenta giorni. Più lieve la ferita alla mano riportata dalla sua compagna di origine polacca, trasportata invece all’ospedale Sant’Antonio, dove è giunta in stato di choc. Alla base del folle gesto criminale ci sono motivi economici, relativi alla conduzione dell’azienda familiare in cui lavorano padre, figlio e anche la compagna di lui.
Dissapori che durano da almeno un anno e mezzo e che hanno inasprito gli animi e coinvolto avvocati. I Sartorato sono titolari di un centro di produzione e vendita di prodotti da forno in via Bolzani a Maserà, ma la famiglia ha anche in gestione un panificio in Corso Vittorio Emanuele II, in centro a Padova, dove l’attività è stata avviata nel 1960.
Sentitosi forse estromesso dalla conduzione dell’azienda che aveva fondato quasi sessant’anni fa, Gianni Sartorato non ha retto e ieri ha deciso di rimarcare con la violenza le proprie ragioni. Un gesto che non meraviglia la figlia: evidentemente il malessere e i dissapori erano palesi a tutti i famigliari. Gianni Sartorato si è presentato in via Bolzani a Maserà intorno alle 10 del mattino e si è avventato sulla nuora Agnieszka, stringendole il collo con il braccio da dietro e minacciandola con un coltello da macellaio, dalla lama lunga una trentina di centimetri. Nel divincolarsi e fuggire la donna si è ferita alla mano. È sopraggiunto allora Simone, contro cui il padre ha scaricato la sua furia: sotto gli occhi di alcuni dipendenti, accorsi in aiuto, l’ha colpito al torace con un profondo fendente, che per sua fortuna non ha lesionato organi vitali. Simone, infatti, è riuscito a scappare e per mettersi in salvo ha raggiunto sul piazzale la propria auto, sempre, però, inseguito dal padre, che nel frattempo si era armato di nuovo, afferrando un altro, lungo coltello custodito nella propria autovettura. Mentre il figlio scappava velocemente, è salito anch’egli nella propria auto per scappare oppure per continuare l’inseguimento: non si sa. L’uomo si è chiuso in un mutismo che non fornisce spiegazioni. Ma il suo intento, qualunque esso fosse, è stato vanificato dalla pattuglia dei carabinieri di Albignasego, che hanno fermato e disarmato Sartorato e l’hanno quindi arrestato.
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