Acqua stagnante a Pontemanco

Torna il problema delle chiuse e sale la protesta dei residenti
ACQUA STAGNANTE Ancora proteste a Pontemanco
ACQUA STAGNANTE Ancora proteste a Pontemanco
 
DUE CARRARE.
Pontemanco ci risiamo. Alghe che galleggiano, odore nauseante che si respira in tutto il borgo e nessuno che apra, neppure di pochi centimetri, le chiuse sul Biancolino, per permettere il ricambio dell'acqua. «Non capisco perché si arrivi a questo punto - afferma un residente - non è colpa del Comune ma del Consorzio di bonifica, che ha in gestione il tratto di canale. Un tempo l'acqua scorreva e faceva girare le pale del mulino, oggi ci sono i «calloni», le caditoie in pietra antica che si stanno sbriciolando per l'incuria, mentre Comune e Regione investono fondi per sistemare il borgo. Avere la festa della frazione che coincide con questo sfacelo non ci può certo fare onore».  «Mi auguro - gli ha fatto eco Mauro Donolato, che abita a ridosso del canale - che il Genio, la Regione e il Comune intervengano in fretta con i lavori di sistemazione anche del tratto di canale, per non avere come risultato, una scarpa e uno zoccolo». Pare che i fondi per la manutenzione e la pulizia del canale fossero stati già concessi, ma che, a causa delle modifiche apportate dalla finanziaria regionale, siano stati destinati ad altri interventi.  «E' una situazione insopportabile, sia dal punto di vista igienico-sanitario che turistico - commenta una signora dal balcone della sua casa, lambita dal canale - che si ripete ritualmente ogni due o tre mesi. L'incuria o la disattenzione verso noi residenti è grave. Non si può continuare a telefonare, sollecitando interventi che dovrebbero essere programmati, tanto più che in zona abitano anche dei dipendenti del Consorzio che potrebbero essere demandati al compito di aprire la chiusa, facendo rigenerare l'acqua stagnante. Con il caldo, la puzza e le zanzare, vivere in questo borgo diventa un calvario».

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