Addio a De Benedetti l’anima storica della Croce Rossa
Con Graziella Rossi De Benedetti, scomparsa ieri mattina a 87 anni nella sua casa nel cuore della città circondata dai suoi affetti, scompare la figura di una padovana d’adozione che a questa città...
Con Graziella Rossi De Benedetti, scomparsa ieri mattina a 87 anni nella sua casa nel cuore della città circondata dai suoi affetti, scompare la figura di una padovana d’adozione che a questa città ha dedicato i suoi mille interessi, energie, passioni. Figlia di un medico piemontese, a Torino, all’università, aveva conosciuto Giorgio De Benedetti, che al termine degli studi aveva seguito a Padova giovane sposa e nuovo membro di una grande famiglia, i De Benedetti -Trieste, di origini ebraiche. Nuora di Gabriella Trieste e mamma di Antonella e Paola, aveva iniziato a conoscere la città a fianco del marito, futuro presidente di Banca Antoniana, per divenirne presto una protagonista intelligente e amata. Crocerossina presente ovunque fosse necessario, ne era divenuta ispettrice, lasciando un ricordo vivissimo. Aveva preso in mano la conduzione, della casa di Vaccarino, sede anche dell’azienda agricola, che comprende Villa Pacchierotti e Villa Trieste, nel cui mezzo si stende un parco di suggestiva bellezza. Qui Graziella soggiornava spesso, ma la casa del cuore era Villa Trieste, dove si festeggiavano gli anniversari di famiglia, i matrimoni, i grandi incontri con gli amici. Aveva voluto lei stessa il restauro dell’ultimo piano e al pianterreno organizzava concerti, in cui interveniva spesso Clementina Scimone, moglie di Claudio, e altri musicisti dei Solisti Veneti. Ma non c’era scoperta artistica, piccola o grande, che non volesse condividere con gli amici a Vaccarino. Legata alle radici piemontesi e grande cuoca di bagna cauda, alternava gli interessi personali in club e associazioni cittadini, primo fra tutti il Soroptimist, al ruolo di moglie di un uomo ai massimi livelli in istituzioni bancarie e sportive padovane. Lei stessa sportiva accanita: tennista, amazzone e nuotatrice instancabile. Ciò che in lei stupivano erano l’energia e la tenacia con cui s’impegnava in ogni progetto e la semplicità del vivere senza farsi condizionare in alcun modo dal grande benessere della famiglia acquisita. Senza trascurare l’origine di una famiglia, che nella Shoah aveva perduto alcuni suoi componenti, era una fervente cattolica con riferimento ai padri gesuiti dell’Antonianum. Il funerale si svolgerà domani alle 15 nella chiesa di San Francesco.
Adina Agugiaro
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