I detenuti a fianco dell’associazione Plastic free: raccolti 220 chili di rifiuti

Volontari di Plastic Free e quindici detenuti del carcere Due Palazzi hanno ripulito l’area attorno allo stadio Euganeo e lungo la strada che collega l’istituto penitenziario: raccolti 220 chili di rifiuti

Leandro Barsotti
La raccolta dei rifiuti lungo le strade
La raccolta dei rifiuti lungo le strade

«Ragazzi, qui c’è di tutto!». Un volontario chiama gli altri nel fossato vicino all’ingresso Est dello stadio Euganeo: bottiglie di vetro, alcune rotte, lattine di birra, plastica varia (confezioni, sacchetti scatolette alimentari).

E’ un sabato speciale intorno allo stadio: l’associazione Plastic Free ha messo in campo i suoi volontari per fare pulizia. Con loro, un gruppo di detenuti del carcere Due Palazzi che hanno ripulito i bordi della strada che dall’istituto di detenzione porta fino al parcheggio dell’Euganeo.

L'evento è stato organizzato da Plastic Free in partnership con Seconda Chance, un'associazione che lavora con il mondo carcerario.

La giornata si è concentrata su due aree principali: i volontari di Plastic Free hanno operato attorno allo stadio Euganeo, mentre i detenuti hanno ripulito il percorso che va dal carcere Due Palazzi fino al punto di incontro vicino allo stadio.

La raccolta a fine giornata
La raccolta a fine giornata

L'iniziativa ha visto la partecipazione di quindici detenuti, autorizzati a prendere parte all'evento grazie a un permesso concesso dal magistrato.Sono stati selezionati dagli educatori e dalle educatrici dell'istituto penitenziario in base alla loro sensibilità verso il tema ambientale.

«L'obiettivo principale è sensibilizzare le persone a non buttare rifiuti e plastica nell’ambiente e far conoscere i danni che questi rifiuti possono causare», hanno spiegato Federica Maratini e Anna Luisa Zanettin, referenti di Plastic Free Free.

«Nonostante l'aumento del numero di volontari e persone sensibili, sembra esserci anche un aumento dell'inciviltà e dell'indifferenza. Il problema non riguarda solo la plastica, ma una generale mancanza di attenzione verso l'ambiente. Non c'è differenza tra il mozzicone e la bottiglia. È la mentalità. Un esempio lampante è la presenza di rifiuti a terra anche vicino ai cestini, o il ritrovamento di una spesa intera buttata lungo l'argine di via Isonzo».

Nel caso del grande parcheggio dello stadio Euganeo è vero che ci sono molti rifiuti lasciati a terra dopo le partite di calcio, ma è anche vero che il parcheggio non è dotato di cestini o punti di raccolta di immondizia.

La partecipazione dei detenuti aggiunge una dimensione sociale e rieducativa all'iniziativa. Dafne Satta, referente di Seconda Chance, ha commentato: «Siamo riusciti a unire una mission sociale che riguarda tutta la comunità, quindi la pulizia del territorio, con una giornata di libertà di persone che sono nei termini e che escono già in permesso. L'attività all'aperto permette di rendersi conto di quante cose non vedi quando cammini nella quotidianità».

Salvatore, uno dei detenuti coinvolti, originario di Roma, ha spiegato il motivo per cui ha partecipato: «Prendersi cura dell’ambiente è un po’ prendersi cura di se stessi. Di conseguenza, rispettando l’ambiente in cui viviamo, rispettiamo anche noi stessi. Questo concetto, l’ho imparato con il tempo, a mie spese, sulla mia pelle. Ho capito che se mi fossi voluto bene forse la mia vita sarebbe stata diversa».

Al termine della mattinata, sono stati raccolti 220 chili di vetro e plastica: «Vedere tutti questi sacchi ci regala una forte gratificazione personale e ci spinge ad essere ancora più attenti verso il mondo che ci circonda», hanno ammesso i partecipanti. 

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