Addio a Gianfranco Banzato imprenditori e operai uniti

In 500 per l’ultimo saluto al pioniere della siderurgia Giordani: «Industriale lungimirante», un dipendente: «Un grande uomo»
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - FUNERALE GIANFRANCO BANZATO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - FUNERALE GIANFRANCO BANZATO

Imprenditori, operai, manager, politici, professionisti: in 500, ieri mattina, hanno voluto dare l’ultimo saluto all’industriale Gianfranco Banzato, 82 anni, fondatore, assieme al padre Marcello, delle Acciaierie Venete, con sede centrale in Riviera Francia e stabilimenti in zona Stanga/Mortise, a Sarezzo e Mura (Bs), a Dolcè (Vr), Buja (Ud) e Borgo Valsugana (Tn) che occupano 1000 tute blu. Ad ascoltare la messa solenne in Duomo anche i rappresentanti delle famiglie Lucchini di Brescia e Beltrame di Vicenza, imprenditori del calibro di Mario Carraro, Enrico Toffano, Luca Bonaiti, Mino Bedeschi, Umberto Bellei ed Enzo Turetta, il sindaco Sergio Giordani, l’ex primo cittadino Giustina Destro, gli avvocati Massimo Munari e Riccardo Ronchitelli, il manager Carmine Damiano, tutta la squadra del Petrarca Rugby, guidata dal capitano Alberto Saccardo e tanti delegati sindacali sia dello stabilimento in area Zip e delle altre filiali sparse nel Nord Italia.

Dietro al feretro la moglie Nadia, i figli Alessandro, presidente nazionale di Federacciai e del Petrarca Rugby, ed Antonella, i nipoti Matilde, Rachele, Giovanni e Leonardo e il cognato Massimo Facciotti. «Franco Banzato è stato un grande imprenditore», ha detto Giordani, «un industriale lungimirante e capace, che ha spostato l’asse della produzione dell’acciaio da Brescia a Padova». Hanno detto bene di Banzato senior anche tutti gli operai presenti: «Un grande uomo», ha dichiarato un dipendente da 15 anni in azienda, «sempre disponibile con tutti».

Densa di significato l’omelia di don Maurizio: «Franco ha garantito per decenni serenità e felicità a tanti padovani, che hanno lavorato con lui. Se oggi siete qui in tantissimi è perché lo stimavate e lo ritenevate un imprenditore coraggioso e tenace». Commovente la lettera scritta dalla nipote Matilde: «Ciao nonno. Da lassù ogni tanto vienimi in sogno. Ti ho sempre voluto tanto bene e sempre te ne vorrò. Non ti dimenticheremo mai». Banzato riposerà nella cappella di famiglia, al cimitero di Cadoneghe. —

Felice Paduano

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