Addio a Gigi Vasoin figlio illustre della Patavinitas

Cavaliere, politico, umanista e scrittore, si è spento a 90 anni a un mese dalla moglie, lascia 3 figli

PADOVA. A dicembre era in ospedale ricoverato con l’amatissima moglie Liliana Dal Pont, divisi da un muro. Quando lei se n’è andata poco prima di Natale non ha potuto seguirne il funerale, ma l’ha fatta definire dai figli, dopo 72 di conoscenza e 64 di matrimonio “il mio grande e unico amore”.

È morto ieri notte, sereno nella sua casa nel cuore della città Luigi Vasoin De Prosperi, nato a Padova nel 1926 e appartenente a una delle famiglie più conosciute in città.

Dopo la laurea in Giurisprudenza aveva intrapreso col fratello Franco una cinquantennale storia di successo nella rappresentanza di generi alimentari, giovanissimo collaborando alla cronaca della Gazzetta del Veneto.

Consigliere in Provincia per oltre 20 anni, dai ’60 agli ’80 per conto del Partito Liberale, ne era stato consigliere nazionale e membro della ristretta direzione nazionale ai tempi di Malagodi e Bozzi, di cui era divenuto amico personale.

Umanista per formazione e carattere si era andato nel tempo dedicando a studi sul Risorgimento e sulla storia di Padova, con pubblicazioni divenute una rarità. Tra esse, “La signoria dei Carraresi nella Padova del ’300” e in lingua veneta i tre libri : “A Padova tanti anni fa”, in cui con garbo, ironia e gusto aveva tracciato i profili di note figure patavine, intrecciate anche alla storia della sua famiglia, dagli anni ’20-30 ai ’70. Parlando anche di straordinari incontri con Buffalo Bill e Josephine Baker.

Sullo sfondo, la vita goliardica e culturale post-bellica, che papà Giovanni, notaio in Padova, gli andava descrivendo accompagnandolo per monumenti e storie del passato e facendogli così nascere dentro un passione mai sazia, trasferita poi alle generazioni Vasoin successive. Sportivo, giocatore e esperto della sua storia, aveva giocato nel Calcio Padova e ancora a pochi giorni dalla morte ricordava alla perfezioni le centinaia di nomi di giocatori padovani e non, che avevano militato in Nazionale.

Per la sua inesausta passione per la storie e l’aneddotica cittadina era stato insignito del Sigillo della città ed era entrato a far parte dell’Accademia Galileiana, del Casino Pedrocchi e di altre associazioni culturali. Ma insignito anche del titolo di Cavaliere dell’ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro, membro di un Lion cittadino e della locale Accademia della Cucina.

Negli ultimi decenni il legame con la famiglia e con i tre figli maschi, addolcito dalla figura della moglie, s’era andato rafforzando: a loro aveva trasmesso la passione del passato, aprendola a prospettive nuove in una cornice di valori e curiosità, quali oggi la società va perdendo.

Con Gigi Vasoin Padova ha perduto un figlio illustre, ma non la profondità della sua meravigliosa Patavinitas.

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