Addio a Paolo Galenda, volto dei commercianti di Ponte di Brenta

PADOVA. «È andato via un signore. Un uomo di rara gentilezza». Gli addii a Paolo Galenda, titolare del negozio di arredi per interni, sulla pagina Facebook “Non sei di Ponte di Brenta se” sono struggenti.
Il Covid ha portato via un commerciante stimato, un amico a cui voler bene e un pontesano che rappresentava la rispettabilità dei piccoli artigiani. Aveva 84 anni, lascia la moglie Anna Lisa che definiva la sua «musa ispiratrice» e il figlio Andrea, commercialista.
«Il dolore è lacerante – ammette Andrea – eppure siamo stati sopraffatti dall’amore. Sto scoprendo cose di mio padre che non sapevo. L’abbiamo sempre conosciuto come un uomo generoso e gentile, ma non immaginavamo avesse seminato così tanto affetto».
Già qualche tempo fa, quando un post sui social annunciò la chiusura dell’attività, una processione di persone si riversò in negozio: increduli e rattristati perché non avrebbero più ammirato le vetrine di Paolo, esempio di gusto e raffinatezza. Paolo, alla morte del padre Saverio, che aveva un negozio di moto e cicli agli inizi del Novecento, aveva preso il posto del genitore malgrado studiasse economia a Ca’ Foscari: si laureò studiando di sera e lavorando di giorno. Ma aveva anche saputo vivere, divertirsi e amare, amare con tutto il cuore la moglie.
«Per i funerali aspettiamo che mia madre possa partecipare – spiega il figlio – è negativa, ma deve finire la quarantena. L’ho accompagnato per anni a Firenze e Milano, alle fiere più importanti di arredo perché si fidava del mio gusto». E Paolo resterà per sempre il tenace ricercatore della bellezza. —
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