Addio a Vedovato viticoltore e anima dei reduci

TREBASELEGHE
Si è spento ieri notte all’ospedale di Camposampiero il cavaliere del lavoro Ugo Vedovato, presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci e conosciutissimo imprenditore nel settore vinicolo. Aveva 97 anni, compiuti il 30 novembre, e in paese era soprannominato Ugo Baia. «Papà era ricoverato da quasi un mese» dichiara la figlia «Era entrato per altri problemi e dopo una settimana ci hanno informato che era positivo al Covid-19. I primi giorni abbiamo potuto vederlo e il suo spirito era ancora vivace. “Fra pochi giorni vengo a casa”, diceva. Ma poi si è aggravato ed è stato un percorso difficile. Papà viveva per il lavoro e la famiglia e lascia un grande vuoto». Ugo Vedovato faceva parte di quegli imprenditori artigiani partiti quasi dal nulla. Nell’immediato Dopoguerra aveva avviato con i fratelli la vinicola che portava il loro cognome. Nel 1960 si era però messo in proprio fondando l’azienda che negli anni si è espansa, diventando la realtà importante che è oggi, anche se la conduzione è rimasta famigliare. Nella vinicola Vedovato lavorano infatti i figli Ennio, Camilla, Annarosa, Roberta, Federico e Stefano. Fino a pochi mesi fa, a dispetto dell’età, Vedovato era presente ogni giorno nell’azienda di Fossalta. Trovava sempre qualcosa da fare. Ma Vedovato era anche impegnato nel sociale e molto attivo tra i Combattenti e Reduci di cui fu uno dei fondatori. Lo ricorda con commozione il vicepresidente Silvio Cian: «Vedovato è stato presidente di questa onorata associazione: una persona indimenticabile, sempre pronta. Assieme abbiamo realizzato tanti progetti, per lui era un orgoglio. Per numeri, 150 soci, siamo la seconda associazione e questo dimostra che lavorando si possono raggiungere tanti traguardi. Ugo mi ha lasciato un bagaglio molto importante della sua esperienza di vita». Il funerale di Vedovato verrà celebrato martedì prossimo alle 10.30 nella chiesa di Fossalta. —
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