Addio Adriano Viale Il paese si ferma per il suo presidente

CODEVIGO. Il cielo all’imbrunire si è prima tinto dei palloncini rossi e bianchi liberati, quindi è stato illuminato da fuochi d’artificio delle stesse tonalità, i colori sociali del calcio Codevigo. Tantissime persone ieri pomeriggio hanno voluto dare l’ultimo saluto terreno ad Adriano Viale, mancato venerdì scorso a soli 56 anni dopo una brevissima malattia.
Ha lasciato la moglie Ketti e i figli Andrea e Alex, oltre agli amati genitori Maria Teresa e Urbano. Imprenditore nel campo degli autolavaggi, era per tutti il Presidente. Dopo una lunga militanza nelle file Piovese come d.g., dal 2012 aveva fatto rinascere la società calcistica locale, portando entusiasmo, risultati sportivi e una visione dello sport come occasione per veicolare messaggi concreti di solidarietà e altruismo. Alle 15 l’intero paese si è fermato. Troppo piccola la chiesa di San Zaccaria per accogliere centinaia di persone, per la maggior parte rimaste all’esterno a seguire la cerimonia dagli altoparlanti. Viale aveva costruito una società sportiva sul modello di una grande famiglia, dove tutti sono importanti e per essa aveva dato tutto se stesso. Dai più stetti collaboratori ai ragazzi del settore giovanile, hanno voluto salutarlo riportandolo per un attimo “a casa sua”. Dopo la messa, il feretro è stato trasportato a spalla al campo sportivo, dove ad attenderlo c’erano due fila di bambini e ragazzi in divisa sociale con i palloncini in mano. A centrocampo il Presidente è stato circondato dai suoi ragazzi, mentre le persone hanno gremito la tribuna e gli spazi limitrofi. A congiungere campo e spalti un grande striscione con le parole di Nelson Mandela «Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso», che Viale aveva fatto sue e sulle quali aveva impostato la quotidianità e il suo agire. Lacrime e voci roche sono stati solo la certificazione di un vuoto immenso che un uomo leale, dalle poche parole e dai molti fatti, ha già lasciato in tutti quelli che lo conoscevano. ––
Alessandro Cesarato
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