Addio ai permessi premio per il serial killer con 13 ergastoli

Rigettato il ricorso di Donato Bilancia, l’omicida delle prostitute in carcere a Padova per 17 delitti: ha rimediato una condanna di 11 mesi per aver aggredito una guardia
L'ingresso del carcere Due Palazzi di Padova
L'ingresso del carcere Due Palazzi di Padova

PADOVA.Nella bizzarra giustizia italiana succede che ad un detenuto con fine pena mai, 13 ergastoli sulle spalle per 17 omicidi, venga preclusa la possibilità di beneficiare dei permessi premio - dei quali ha già goduto - per una condanna da 11 mesi per aver aggredito una guardia carceraria. Il protagonista è Donato Bilancia, 67 anni, lucano d’origine ma ligure d’adozione, che ha commesso una sfilza di omicidi tra il 1997 e il 1998.

Il serial killer Donato Bilancia
Il serial killer Donato Bilancia

Istanza inammissibile

La notizia di oggi è che la Cassazione, alla quale era ricorso con l’avvocato Barbara Cotrufo, ha dichiarato inammissibile l’istanza che mirava ad annullare la decisione dei giudici dell’Esecuzione, che avevano dichiarata assorbita, ma non estinta la pena riferita all’aggressione. La richiesta era che questa pena potesse confluire in quella perpetua dell’ergastolo che sta scontando. Ma invece il ricorso è stato dichiarato inammissibile e lui condannato a versare 3 mila euro alla Cassa delle ammende. Davanti al giudice Marina Ventura, il legale di Bilancia aveva intrapreso la strada dell’incidente di esecuzione, ovvero la richiesta di estinzione della pena temporanea - gli undici mesi di reclusione per l’aggressione in carcere - in quella perpetua - l’ergastolo. L’allora pm d’udienza, Marco Peraro, si era opposto e la decisione era stata negativa per l’imputato. Due anni fa si è diplomato in Ragioneria e quindi si è iscritto all’università, scegliendo la facoltà di Gestione e Programmazione del turismo culturale. Bilancia, inoltre, parla in maniera fluente inglese, francese e spagnolo.

Condanna nel 2011

A infliggere la pena fu nel 2011 il giudice padovano Rita Bortolotti, chiamata a giudicare l'imputato Bilancia, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Il fatto riguardava un episodio accaduto il 9 novembre 2005 nel 6° blocco della casa di reclusione padovana riservata ai detenuti condannati in via definitiva: Bilancia è in isolamento diurno quando si avvicina a un detenuto. Un agente di polizia penitenziaria, in turno di guardia, lo vede e cerca di bloccarlo: è a quel punto che Bilancia reagisce, assestandogli alcuni pugni allo stomaco.

Scatta il rapporto interno alla direzione carceraria e la denuncia all'autorità giudiziaria che finisce sul tavolo del pubblico ministero Orietta Canova. Al termine dell'indagine, il pm chiede il rinvio a giudizio per il serial killer che fu arrestato, senza alcuna opposizione da parte sua, il 6 maggio 1998 appena uscito dalla sua casa di Marassi. Pochi giorni più tardi confessò tutti gli omicidi contestati, quello di una coppia e di alcune prostitute con cui si era appartato, di un cambiavalute e dell'infermiera-mamma Elisabetta Zoppetti assassinata con un colpo di pistola in testa nella toilette dell'intercity La Spezia-Milano semideserto. 

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