Aereo precipita e si schianta il pilota si salva per miracolo

L’ultraleggero piomba al suolo virando sopra la trafficata rotatoria dell’Iperlando Il 38enne di Cittadella ai comandi se la cava con una ferita alla testa e tanta paura
Di Silvia Bergamin
POLETTO ULTRALEGGERO PRECIPITATO CITTADELLA
POLETTO ULTRALEGGERO PRECIPITATO CITTADELLA

CITTADELLA. Tragedia dell’aria sfiorata ieri alle 16, a pochi passi dalla rotatoria dell’Iperlando. L’incidente poteva avere conseguenze ben più gravi. Prima di tutto per il 38enne di Cittadella, operatore ecologico di Etra con la passione per il volo, seduto nella cabina di pilotaggio.

Decollato da Onara e atterrato a Galliera, dietro al centro commerciale Iperlando, dopo una breve sosta si è rimesso alla cloche per il volo di rientro. Ha fatto appena in tempo a sorvolare la Sr 53 Postumia e a percorrere 300 metri: accortosi che il velivolo aveva qualche problema, ha deciso di invertire la rotta e tornare a Galliera.

Proprio durante la virata, per cause ancora da chiarire, il pilota ha perso il controllo dell’ultraleggero ed è precipitato su un campo, conficcandosi con la parte anteriore nel terreno a poche decine di metri dalla trafficata arteria regionale e dal centro commerciale all’imbocco di Ca’ Onorai.

Sono stati alcuni passanti, che hanno assistito alla drammatica scena, a lanciare l’allarme al 118. Il 38enne è però uscito da solo dall’abitacolo, con il viso sanguinante, ma cosciente. Sul posto anche l’elicottero del Suem di Padova. Il giovane è stato però accompagnato in pronto soccorso a Cittadella, dove gli è stata saturata una profonda ferita alla testa. Ne avrà per 15 giorni.

«Da piccolo voleva solo giocare con i modellini di aerei ed elicotteri», racconta la madre accorsa all’ospedale e ancora impaurita, «un anno fa è riuscito finalmente a coronare il suo sogno: con il brevetto di pilota di ultraleggero, ha potuto acquistare il suo velivolo Flash a due posti».

Il cittadellese, come quasi ogni sabato, aveva raggiunto il garage di un amico di Onara che glielo lascia usare come hangar. «Come ogni sabato, non vedeva l’ora di volare», spiega la madre del pilota, che era andato a recuperare il suo gioiellino un’ora prima dello schianto: «Come tutte le madri, non ho mai lesinato nelle raccomandazioni. Ieri ho preso un grande spavento, ho temuto per la vita di mio figlio. Ma fortunatamente tutto si è risolto per il meglio. È stato un miracolo». E di “miracolo” parlavano anche i tanti automobilisti che ieri hanno rallentato la propria corsa per osservare l’ultraleggero bianco, con il muso piantato nella terra e distrutto. Ad accertare la dinamica dell'incidente ora saranno i carabinieri della stazione di Cittadella.

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