Aereo trancia i cavi dell'alta tensione, precipitano e muoiono carbonizzati

Piper si schianta a Ferragosto sul Piave nel Trevigiano. le due vittime sono di Villorba
DE POLO AG.FOTOFILM CIMADOLMO INCIDENTE AEREO 2 UOMINI DECEDUTI IN VIA FRANCESCO BARACCA GRETO DEL PIAVE
DE POLO AG.FOTOFILM CIMADOLMO INCIDENTE AEREO 2 UOMINI DECEDUTI IN VIA FRANCESCO BARACCA GRETO DEL PIAVE

CIMADOLMO. Il sole è basso sull’orizzonte quando Matteo Passarella punta il “muso” del suo Piper verso l’aviosuperficie di Maserada. A causa dell’intensa luce sugli occhi non si accorge del cavo dell’alta tensione. Sono pochi, drammatici secondi: il velivolo, in fase di atterraggio, aggancia con una ruota uno dei fili elettrici e si avvita su se stesso, precipita e all’impatto con il suolo prende fuoco. Muoiono carbonizzati il pilota, Passarella, e l’amica che viaggiava con lui, Ornella Pillot. Il Piper PA-18 è uno scheletro di ferraglia e lamiere. Le vittime, entrambe classe 1971, sono di Villorba.

IL SORVOLO SUL PIAVE Il gravissimo incidente, l’ennesimo provocato da un velivolo leggero, ha avuto per teatro il greto del Piave a Cimadolmo, a pochi passi da via Francesco Baracca. Una manciata di chilometri dall’aviosuperficie della Jonathan Collection, nelle Grave di Papadopoli a Maserada, punto di decollo e atterraggio di tantissimi piloti trevigiani. Matteo Passarella, un passato negli alpini e “figlio d’arte” (il papà Vittorio era maresciallo del 51esimo Stormo di Istrana), era uno dei più esperti. Il giorno di Ferragosto aveva deciso di accompagnare un’amica che invece con il volo non aveva esperienza, Ornella Pillot, per una serie di sorvoli del Piave. Da Campo Jonathan era partito nel primo pomeriggio, lì sarebbe atterrato attorno alle 19 di mercoledì. Secondo le testimonianze, la coppia aveva effettuato diversi sorvoli del fiume, aveva partecipato a una grigliata all’aperto in compagnia di amici e stava rientrando definitivamente. 

 
L'INCIDENTE E I SOCCORSI. Della tragedia si sono accorti alle 18.45 alcuni frequentatori delle rive del Piave che hanno visto alzarsi un denso fumo nero dalle grave del fiume, in un’area difficilmente accessibile alle ambulanze e ai mezzi dei vigili del fuoco. Quando i soccorritori sono arrivati, le fiamme stavano divorando il Piper. Impossibile intervenire e tentare un qualsiasi salvataggio dei due occupanti. Il cavo della corrente tranciato e trovato a terra da alcuni testimoni, a breve distanza dall’aereo incendiato, ha permesso di risalire immediatamente alle cause della tragedia. Verosimilmente, la coppia è morta al momento dell’impatto con il suolo, e non nel successivo rogo. In via Baracca sono accorsi numerosi soccorritori, assieme al personale del Suem 118, ai carabinieri della stazione di San Polo e a diversi mezzi dei vigili del fuoco, impegnati per ore, dopo l’incidente, a limitare i danni dell’incendio, che si stava espandendo anche alla vegetazione vicina. Per alcune ore si sono registrati blackout alla corrente elettrica in zona Stabiuzzo a causa del cavo tranciato, finché i tecnici Enel non hanno ripristinato il servizio. 
 
L'INDAGINE. Ieri mattina è arrivato a Cimadolmo un investigatore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e ha effettuato i primi rilievi sui resti carbonizzati dall’aereo. La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Attorno a una delle ruote dell’ultraleggero era ancora attorcigliata, ieri mattina, una porzione del cavo dell’alta tensione tranciato in volo. 
 
 
LE VITTIME. Chi lo conosceva assicura che Matteo Passarella, 47enne di Fontane di Villorba, fosse un pilota molto abile. Del suo ultraleggero, un PA-18, conosceva a menadito le reazioni e le potenzialità. Il suo cellulare ha squillato a lungo a vuoto, mercoledì sera: il padre, preoccupato per l’assenza di risposte, si è sentito male quando gli è stata data la tragica notizia. Passarella fino alla fine dell’anno scorso aveva gestito il negozio di lampadari Luci Daniel a Lancenigo. E in quella frazione abitava Ornella Pillot, 46enne originaria di Maserada. Impiegata amministrativa alla De’ Longhi, abitava a Villorba da 12 anni, non aveva mai volato su un velivolo leggero.

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