Agenzia delle entrate, ecco i tornelli “anti-furbetti”

Il progetto, deciso dalla sede regionale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, è già in fase esecutiva ed è stato comunicato ai sindacati e alle Rsu (quattro delegati sono di Adl/Cobas, tre di Flp ed una a testa di Cgil, Cisl e Uil). Entro la prossima estate, dopo le sedi di Venezia-Marghera e di Rovigo, a Padova all’ingresso dell’Agenzia delle Entrate-Agenzia del Territorio, in via Turazza 39, saranno installati i tornelli per gli ingressi e le uscite dei 370 dipendenti, mentre gli utenti entrano per la scala a loro riservata all’altezza del civico 37.
Immediata la presa di posizione dei delegati dei Cobas e di Celestino Giacon, attualmente in pensione, ma ancora oggi leader indiscusso dei Cobas, a fianco di Stefano Pieretti e Gianni Boetto. «I tornelli rappresentano un’offesa nei confronti dei lavoratori pubblici», spiega Giacon. «Da anni all’ingresso dell’Agenzia delle Entrate c’è il dispositivo con i badge personali e non si è mai verificato un caso di assenteismo ingiustificato. Questo capita perché anche il nuovo ministro del settore, Giulia Bongiorno, pensa che i dipendenti pubblici, sulla scia di quanto sosteneva Renato Brunetta, siano dei fannulloni. Non a caso parla anche d’impronte biometriche. I tornelli costituiscono uno spreco inutile di denaro pubblico e allungano i tempi all’entrata e all’uscita. Ci preoccupa anche il progetto di allungare i tempi di attesa per i contribuenti: l’utente deve fare infatti una doppia fila. La prima per ritirare dal bancone centrale il numero per essere ricevuto ad uno sportello interno del front office e una seconda fila per attendere, nel salone, il proprio turno di accesso allo sportello di competenza».
Anche il delegato Adl Pietro Malet la pensa come Giacon: «È stato già fatto un bando di gara per l’affidamento dei lavori per i tornelli, ma all’Agenzia delle Entrate di tutto c’era bisogno, non certo dei tornelli per noi dipendenti».
Anche la Cgil dice la sua: «Non abbiamo contrarietà di principio all’installazione dei tornelli, ma non possiamo non sottolineare che, nel pubblico impiego, la stragrande maggioranza lavora con serietà e con impegno. Quindi non si possono scaricare su tutti i dipendenti pubblici scelte governative assurde, che dovrebbero riguardare solo pochissimi lavoratori che non fanno il loro dovere», dice il segretario Enrico Ciligot. —
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