Agenzia Entrate il Tar annulla 61 incarichi dirigenziali
di Elvira Scigliano
Il Tar del Lazio ha annullato 767 incarichi dirigenziali dell’Agenzia delle Entrate. In Veneto sono 61 (su 78 dirigenti totali). La sentenza del 30 settembre potrebbe avere delle ripercussioni sugli atti emessi da questi funzionari, ad oggi anch’essi nulli. Non basta. L’ufficio padovano di via Turazza conta due uffici, ciascuno dovrebbe avere un solo dirigente a comando, mentre ne ha 4 per un totale di 8 dirigenti a svolgere il lavoro di due persone. La sentenza del Tar è un successo per il sindacato Dirpubblica che combatte da anni, da quando, nel 2001, le Agenzie Fiscali sono state sganciate dal Ministero. Allora, «per l’approvvigionamento dei dirigenti – spiega Gianfranco Barra, segretario generale Dirpubblica – sono stati conferiti incarichi dirigenziali transitori». Mentre dovevano bandirsi regolari concorsi e, poi, far scorrere la conseguente graduatoria. Risultato? «I concorsi banditi dall’Agenzia delle Entrate sono stati due – sottolinea Barra – ed entrambi di sanatoria di posizioni precostituite. Infatti il Tar li ha annullati entrambi». All’ultimo oltretutto si sono presentati più di 12 mila candidati su 175 posti: tutte queste persone hanno comprato libri per studiare e seguito corsi di preparazione a pagamento, tutto finito alle ortiche. Adesso l'Agenzia delle Entrate ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. «Nell'appello – spiega l’avvocato Luana Calabrese, segretario regionale Dirpubblica – Non c'è una difesa nel merito, ma un attacco ai fianchi: il sindacato è accusato di carenza di legittimità; l'Agenzia insiste sulla sua autonomia che, invece, non può travalicare la normativa e si aggrappa alla lotta all’evasione fiscale». Come dire che gli incaricati sono una squadra di «prescelti». «La soluzione – chiosa Barra – è far scorrere le graduatorie che ci sono, introdurre la vice dirigenza (come previsto dalla legge ma non attuato) e bandire un concorso aperto a tutti».
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