Orzo promosso, frumento in crisi: raccolti e prezzi nel Padovano

La prima coltura garantirà buoni guadagni, anche per chi sceglie i biodigestori. L’ondata di caldo di giugno ha favorito ristagni e malattie, con gravi conseguenze

Alessandro Cesarato
Mietitura, i dati nella bassa padovana
Mietitura, i dati nella bassa padovana

Orzo promosso, frumento sotto esame. Nel Padovano il punto sulla situazione delle principali colture autunno-vernini presenta due volti. Il primo, quello dell’orzo, è incoraggiante. Il secondo, quello del frumento, lascia invece spazio a dubbi e preoccupazioni.

Lo confermano i primi riscontri dai campi, dove la mietitura è ormai conclusa per l’orzo, mentre procede in modo più disomogeneo per i frumenti tenero e duro.

«La raccolta dell’orzo è terminata con risultati superiori rispetto allo scorso anno», spiega Giuliano Bonfante, responsabile della sezione seminativi di Confagricoltura Padova, «almeno per chi ha saputo gestire bene le pratiche agronomiche.

I prezzi dovrebbero premiare il lavoro degli agricoltori, anche se molte aziende preferiscono destinarlo ai digestori per biogas, come trinciato. Una scelta che assicura certezze economiche e consente di anticipare la raccolta, abbattendo i costi».

Diverso il discorso per il frumento per il quale si registrano difficoltà legate a un andamento climatico irregolare. L’inverno piovoso e le precipitazioni di maggio hanno messo a dura prova le colture, causando ristagni idrici e favorendo l’insorgere di malattie.

«Giugno ha portato un’ondata di caldo che ha accelerato la maturazione, specialmente nelle aree tra Este e Montagnana», osserva ancora il responsabile Bonfante, «con una qualità che, al momento, è molto variabile. Si passa da produzioni eccellenti ad altre decisamente sotto tono. I prezzi sono invece in calo di almeno 4-5 euro al quintale rispetto al 2024. Una mazzata, se si considera che i costi di produzione restano alti».

Per contrastare la volatilità del mercato e tutelare il reddito agricolo, Confagricoltura Padova ha stretto una convenzione con Epta Nord, laboratorio accreditato con sede a Conselve, per l’analisi qualitativa di cereali e soia.

«Uno strumento utile per evitare il declassamento ingiustificato delle produzioni», sottolinea Bonfante, «visto che l’anno scorso chi ha subito un “downgrade” sul frumento ha perso fino a 7 euro al quintale. In un momento come questo, nessuno può permetterselo». 

 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova