Agricoltori abusivi e cacciatori Acv inadempienti al Palù
di Roberto Morello
MONTAGNANA
“Caos” nei beni vallivi comunali in Palù. Agricoltori che praticavano la fienagione su 9 ettari senza autorizzazione né convenzione . Convenzionata era invece la locale Associazione Cacciatori Veneti per un vasto appezzamento di terreno adibito a quagliodromo: percepiva il premio PAC (destinato agli agricoltori) all'insaputa del Comune, oltre ad adempiere saltuariamente agli obblighi (tenere in ordine sia il Parco del Palù che del Fiumicello). Altri 2 ettari di terreno affidati in comodato gratuito “sulla parola” ai cacciatori dell'Ambito Territoriale di Caccia che coltivavano attraverso terzi e percepivano il contributo della Provincia per il ripopolamento della selvaggina. La convenzione con l'Associazione Giacche Verdi prevedeva, tra gli obblighi, anche un accurato monitoraggio del territorio con la segnalazione di tutti i rifiuti (compresi quelli speciali) abbandonati sull'argine del Fratta. Compito che non hanno mai svolto, poiché le segnalazioni pervenute in Comune venivano da semplici cittadini o da Enti, come il Consorzio di bonifica, impossibilitato ad operare.
Tutto questo, e non è poco, è venuto alla luce durante la ricognizione dei beni vallivi del Palù da parte del vicesindaco e assessore al Patrimonio Claudio Arzenton. «E' come alzare la pietra su un formicaio – spiega accalorato – Com’è possibile che in Comune, tra funzionari e politici, nessuno si fosse accorto di questo vero e proprio caos nella gestione dei beni vallivi? L’andazzo durava da anni».
E adesso come vi muoverete? «In due direzioni – risponde lo “sceriffo”Arzenton – aprirò un’indagine interna su chi firmava le convenzioni e individueremo così le responsabilità di quanti dovevano vigilare sulla corretta gestione dei beni vallivi. Il consigliere Zonato sta preparando un bando per l'affitto dei terreni. Procederò ad una revisione profonda delle convenzioni esistenti, che scadranno a fine anno. Con i soli cacciatori dell'Ambito Territoriale di Caccia abbiamo già trovato un accordo per l'affitto del terreno in cambio di 1.300 euro. Per i coltivatori non autorizzati – conclude Arzenton – sta per scattare la denuncia per danno all'erario comunale». Il pugno duro di Arzenton, che durante il monitoraggio dei beni vallivi ha “beccato” un inquinatore con le mani nel sacco, servirà ad infrangere il muro di omertà e connivenza che grava sui beni vallivi? E' ancora presto per dirlo, ma chi ben comincia è già a metà dell'opera.
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