Ai santuari antoniani il ricordo di San Kolbe l’amico di padre Biasi

CAMPOSAMPIERO. Città di santi. Camposampiero non vanta solo il legame con Sant'Antonio, ma anche quello con un altro santo famoso: padre Massimiliano Kolbe. Il 14 agosto, anniversario della sua morte ad Auschwitz, i frati dei santuari, come ogni anno, nelle messe nelle messe hanno ricordato il passaggio di padreKolbe a Camposampiero, più volte, in visita all'amico fraterno e co-fondatore della Milizia dell'Immacolata, padre Girolamo Biasi che è sepolto nel santuario della Visione. Nella chiesa dei frati, oltre alla tomba di padre Girolamo, c'è anche una statua di San Massimiliano Kolbe, opera dello scultore Carlo Bellyana (1983) molto venerata dai fedeli, in particolare il 14 agosto e l'8 dicembre, quando i frati celebrano una messa speciale, nel giorno dell'Immacolata. Padre Massimiliano venne a Camposampiero per l'ultima volta il 24 gennaio 1930, pochi mesi dopo la morte dell'amico Girolamo, per pregare sulla sua tomba prima di partire per il Giappone. Già minato dalla tubercolosi, Kolbe partì come missionario in Estremo oriente e poi in India per far ritorno in Polonia, sua terra natale, nel 1936 e in Italia, anche a Padova, nel 1937. Ad Auschwitz, arrestato dalla Gestapo nel febbraio 1941, entrò il 28 maggio dello stesso anno per morirvi il 14 agosto, a 47 anni, dopo essersi offerto al posto di un padre di famiglia scelto per la fucilazione e così risparmiato dal gesto del prete.

Canonizzato il 10 ottobre 1982 dal papa polacco Giovanni Paolo II, San Massimiliano Kolbe resta per sempre legato a Camposampiero dall'amicizia con padre Girolamo a cui la città ha intitolato una via nel nuovo quartiere residenziale in zona San Marco. Il frate francescano, nato a Sfruz (TN) nel 1897, studiò nel collegio del frati minori conventuali a Camposampiero e poi a Roma insieme allo stesso frate Massimiliano Kolbe, con cui nel 1917, insieme ad altri cinque giovani frati, fondò la Milizia dell'Immacolata, associazione che diffonde nel mondo il nome di Maria e le affida le sorti. Padre Girolamo si ammalò presto di tubercolosi ma, ciononostante, riuscì a diventare sacerdote nel 1922, ordinato nella chiesa del Carmine a Padova. Dopo sette anni di permanenza in vari ospedali, padre Girolamo Biasi morì nel 1929 al "Pietro Cosma". Per lui è in corso la causa di beatificazione. —

Francesco Zuanon

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