Al Pastificio Bolognese due settimane di lavoro
DUE CARRARE. I venti dipendenti del Pastificio Bolognese, della sede di via Piemonte, a Due Carrare, in via Piemonte, hanno ripreso già ieri la produzione, ma solo per due settimane ed esclusivamente...
DUE CARRARE. I venti dipendenti del Pastificio Bolognese, della sede di via Piemonte, a Due Carrare, in via Piemonte, hanno ripreso già ieri la produzione, ma solo per due settimane ed esclusivamente per onorare una sostanziosa commessa da parte di un cliente. Macchinari fermi, invece, nello stabilimento centrale di Villanova di Castenaso, in provincia di Bologna, dove lavoravano 49 persone e venivano prodotti solo tortellini secchi e non freschi.
Nel frattempo i rappresentanti dei sindacati Fai-Cisl, di Padova, Andrea Padoan e Gian Luca Celeghin e della Flai-Cgil di Bologna, tra cui Ivano Cerri, sono tornati da Roma, dove giovedì hanno partecipato all’incontro con i tecnici del ministero dello Sviluppo Economico. «Alla riunione hanno preso parte anche il legale ed il commercialista dell’azienda, ossia Calabro e De Leo», sottolinea Padoan, «l’ incontro, interlocutorio, è servito solo per fare il punto della situazione dal punto di vista amministrativo e contabile. La richiesta della cassa integrazione straordinaria per un anno intero sarà fatta solo nel prossimo incontro, che si terrà, probabilmente, a fine agosto. Faremo di tutto per tutelare l’occupazione. Sia a Due Carrare che a Castenaso».
Intanto, in relazione al laboratorio di Due Carrare, sono emersi particolari inediti, che potrebbero avere effetti diretti sul futuro produttivo del pastificio veneto-emiliano. Quello padovano è stato aperto nel 1990 con la società Genico, guidata dall’imprenditore locale Enzo Ancillotto. Il 30 settembre 2012 è stato ceduto come affitto di ramo d’azienda alla Alibert, di Preganziol. Successivamente, nel 2104, a Due Carrare sono arrivati i Bertagni, del Pastificio Bolognese, che hanno acquistato i macchinari, ancora non tutti pagati e, nello stesso tempo, hanno preso in affitto il capannone, che è rimasto di proprietà di Enzo Ancilotto. L’imprenditore padovano non esclude di tornare, in futuro, ad essere il titolare non solo della sede di Due Carrare, ma anche di quella di Castenaso.
(f.pad.)
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