Aleida Guevara, la figlia del Che a Padova

In occasione del 50° anniversario della morte del leader della rivoluzione cubana, mercoledì 24 maggio alle ore 12,30 al Teatro Ruzante a Padova. Organizzato dall'Università di Padova
Aleida Guevara
Aleida Guevara

PADOVA. Del Che sono rimasti il mito, la bellezza, la Revolution. Del Che è rimasta Cuba, forse diversa dal suoi sogni, eppure emblema, simbolo, fede in un ideale. In occasione del 50° anniversario della morte del Che, mercoledì 24 maggio alle ore 12,30 al Teatro Ruzante a Padova, Giorgio Roverato dell’Università di Padova e Antonella Cancellier, direttore del Corso di aggiornamento professionale in Studi Latinoamericani e dei Caraibi dell’Ateneo, ripercorreranno gli eventi salienti della vita di Ernesto Che Guevara grazie alla testimonianza della figlia Aleida Guevara March presente all’incontro.

«Diceva José Marti: il sole ha macchie però nessuno le vede perché emette molta luce. È esattamente quello che succede con mio padre. Ancora, Marti diceva che gli uomini che riconoscono la virtù degli altri uomini è perché la portano dentro se stessi. Il mio popolo ama mio padre perché continuiamo a crescere con lui». Così dice di suo padre Aleida Guevara in una recente intervista, prima di cinque figli di Che Guevara.

Interverranno Giovanna Carnovale, referente dell’Ateneo per le relazioni internazionali con l’America Latina, Oneida Baró Estrada, console generale di Cuba a Milano, Giuliana Grando, segretaria Associazione di Amicizia Italia-Cuba Circolo di Venezia “Vittorio Tommasi” e Massimo Amà, responsabile giuridico dell’Associazione culturale Cubanordest.

L'incontro è il primo appuntamento organizzato dal Corso di aggiornamento professionale in Studi Latinoamericani e dei Caraibi dell’Università di Padova per celebrare i 50 anni dalla morte di Ernesto Che Guevara che avvenne in Bolivia il 9 ottobre del 1967.

 

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