Alla Feltrinelli per la pennichella, da dieci anni

PADOVA. La sua identità è misteriosa ma le movenze, identiche da dieci anni, le conoscono ormai tutti i frequentatori della Libreria Feltrinelli di Padova. Puntuale alle 15, solo nei giorni feriali, varca la soglia del negozio, sfiora i tanti studenti, soprattutto universitari, che affollano i locali nelle vicinanze del Bo e, apparentemente indifferente alla sequenza infinita di libri sugli scaffali, si fionda sul divanetto del pianoterra, di fianco alla scala che porta agli spazi superiori. Chiude gli occhi e si lascia andare a un sonno che dura un paio di ore, cullato dalla musica classica diffusa dagli altoparlanti. È una anziana signora, veste abiti eleganti ed è abituata alle buone letture, visto che ogni tanto acquista volumi per i nipoti. Ma per lei la Feltrinelli ha soprattutto il calore di un 'lettò familiare e la piacevolezza di chi, magari abituato all'asprezza della solitudine, trova ristoro nell'abbandonare la veglia tra la gente. Forse sogna, qualche volta russa. «Di lei non sappiamo nulla - racconta Chiara, commessa del negozio - solo che prende il tram per arrivare da noi». Una presenza accolta senza problemi da tutti i lettori. «È una buona signora, non dà fastidio a nessuno - conferma il direttore della Feltrinelli di Padova, Carlo Galuppo - Si mette in un angolo appartato. Le sedie sono per chi vuole leggere in modo confortevole, ma se non ci sono particolari esigenze, nel pieno rispetto dei clienti della libreria, le porte sono aperte per tutti». Tanto più che nel suo caso si tratta di una storia di ordinaria vecchiaia, condita dal profumo delle brossure e dal frusciare delle pagine. «Non crediamo sia una barbona - spiega ancora il direttore, ricordando le piccole attenzioni della libreria, dai quotidiani del giorno in consultazione gratuita sui tavoli ai 'boccionì di acqua filtrata da bere senza nessun esborso - è solo una persona che evidentemente ha bisogno di un punto di riferimento. E noi con discrezione la accogliamo volentieri». L'anziana non è l'unica ospite ad aver eletto il negozio come seconda dimora. «Da queste parti si presenta una volta al mese anche una clochard - ricorda Galuppo - lascia buste e sacchetti fuori dal negozio, supera la porta e, lei sì, inizia a leggere fisso. I suoi preferiti sono i testi di sociologia». I vertici della Feltrinelli sono al corrente della cosa e approvano. «È una meraviglia, una cosa che devi vedere per rendertene conto - afferma Cristina Portolani, manager nel settore delle risorse umane della casa editrice, che ha voluto andare a congratularsi personalmente con il direttore - Quella signora che dorme tra gli scaffali è una scena straordinaria. Giangiacomo Feltrinelli sarebbe orgoglioso: se fosse qui festeggerebbe a champagne».
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