All’Arcella da 45 anni Il Comune “sfratta” la cantina conselvana

Fu la prima pompa d’Italia che somministrava vino sfuso. L’assessore Micalizzi: «C’è un progetto per il quartiere»
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ENOTECA PIAZZALE AZZURRI D'ITALIA
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ENOTECA PIAZZALE AZZURRI D'ITALIA

PADOVA. Con il no al rinnovo della convenzione, scatta una sorta di avviso di sfratto, in piazza Azzurri d’Italia 5, per la cantina Conselve Vigneti. Il Comune, nello specifico l’assessorato al patrimonio, proprietario del negozio, ha reso noto che non intende più rinnovare la convenzione, scaduta il 30 marzo scorso e ha concesso alla Conselve Vigneti e Cantine, con sede centrale a Conselve, in via Padova, di restare in piazza Azzurri sino al 15 luglio. L’enoteca, oggi gestita dal sommelier Stefano Zavattiero e, prima di lui, per 40 anni, da Alberto Romanato, è la stessa dove nel 1974 fu inventata la prima pompa d’Italia per somministrare il vino sfuso nelle bottiglie e nelle damigiane. In pratica, con lo stesso sistema usato nelle aree di servizio, viene venduto non carburante ma vino di tutte le qualità. . «prezzi bassi e fissi»

Ancora oggi la cantina dell’Arcella, oltre ad offrire ai clienti una vasta gamma di bottiglie doc e docg, funge da calmieratore dei prezzi del vino perché, come dice lo slogan di un supermercato, “i prezzi sono bassi e fissi” . Ad esempio il rabosello, servito con la pistola della pompa, costa 1.80 euro al litro, mentre con 1.90 ci si può portare a casa un litro di glera o di pinot bianco. Il merlot costa ancora meno: 1.60.

C'è un altro progetto

Ma perché il Comune ha intimato lo sfratto alla cantina del Conselvano dopo che due anni fa, quando era sindaco Bitonci, ha concesso la possibilità all’enoteca e a Dino Busatto, titolare del nuovo bar-supermercato a fianco, di ristrutturare i locali, facendo un investimento che i due inquilini stanno ancora ammortizzando? «Non stiamo sfrattando nessuno», si affretta a spiegare l’assessore Andrea Micalizzi. «Da tempo l’amministrazione comunale sta lavorando a un nuovo progetto di riqualificazione della piazza Azzurri anche alla luce dell’acquisto del palazzetto del Coni e in prospettiva dell’acquisizione dell’area ex Valli davanti alla chiesa di San Carlo. In quest’ottica sarebbe sbagliato continuare a tenere occupati i locali con nuovi contratti vincolanti. L’Arcella ha bisogno di spazio pubblico per offrire ai cittadini servizi e attività che rivitalizzano la zona».

C’è tempo

Il Comune, a sentire Micalizzi, ha a cuore le sorti della cantina conselvana. «Non a caso», spiega l’assessore, «abbiamo avvisato il gestore con largo anticipo e gli abbiamo concesso un tempo aggiuntivo per individuare un nuovo locale. Questa è un’opportunità per riempire uno dei tanti negozi vuoti e sfitti che si trovano nelle vicinanze».

Si cerca una soluzione

Immediata la risposta del presidente del cda della Conselve Vigneti: «Siamo molto dispiaciuti per la decisione», dice Roberto Lorin. «Stiamo trattando con il Comune per trovare una soluzione condivisa. Proprio in questi ultimi giorni si intravede uno spiraglio per il futuro del nostro punto vendita all’Arcella». Tra quelli che sostengono la causa della cantina c’è anche l’arcellano Bruno Mezzalira, ex vice sindaco negli anni di Settimo Gottardo: «Da un lato mi fa piacere che si torni a parlare del progetto di riqualificare piazza Azzurri d’Italia», sottolinea l’ex assessore. «Sono 40 anni che si parla di farla diventare l’agorà dell’intera Arcella. Dall’altro non sono d’accordo con il Comune visto che questa non è una cantina qualsiasi ma un negozio con prezzi calmierati, dotato anche di parcheggio, frequentato minimo da 500 clienti. Insomma perché mandarla via quando potrebbe costituire un valore aggiunto proprio all’interno della futura rivisitazione generale della piazza? ». —

Felice Paduano
 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova