Allievi di arti marziali ed ex colleghi agenti all’addio a Nicola Berto

SAN PIETRO VIMINARIO. Un addio commosso, tra gli ex colleghi, gli amici, i famigliari e soprattutto tra gli allievi che in Nicola vedevano una guida e un maestro.
Ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Vanzo, è stato celebrato il funerale di Nicola Berto, 52 anni, stimato maestro di arti marziali: il motociclista morto undici giorni fa in sella alla sua motocicletta. Berto è rimasto vittima di un incidente mentre era in sella alla sua Honda Hornet, lungo il tratto atestino della regionale 10. La moto è stata toccata da una Fiat Punto impegnata in una svolta: sbalzato a terra, il cinquantaduenne ha colpito violentemente il palo di un semaforo.
«Eravamo davvero in tantissimi a salutare Nicola, mio padre e mio maestro» dice il figlio Marco «Sono stato veramente onorato di tutte queste presenze». Tra picchetti d’onore e gonfaloni, in chiesa sono arrivati i rappresentanti dell’Avis, per cui Berto era donatore da sempre, ma anche dell’amministrazione comunale e del comando della polizia penitenziaria della Casa di reclusione di Padova. Il cinquantaduenne aveva lavorato come ispettore capo e ieri era presente una rappresentanza in divisa oltre al commissario comandante. Con loro, infine, c’erano anche membri dell’Associazione pensionati di polizia penitenziaria.
E poi c’era chi, soprattutto dopo la pensione, aveva condiviso con Berto la passione per le arti marziali. Era stato proprio lui, qualche anno fa, a fondare la Scuola delle 9 Armonie di Conselve. All’ingresso della chiesa sono state sistemate anche delle foto che ritraevano il cinquantaduenne in divisa da agente penitenziario e da maestro di arti marziali, accompagnate dalla scritta “Ciao Nicola”. Don Renzo, nel corso dell’omelia, ha ricordato la saggezza e la bontà della vittima, sottolineando anche l’importanza del perdono per chiunque, in un modo o nell’altro, sia stato causa dell’incidente che ha spezzato la vita del motociclista. «Continueremo a portare avanti quanto ha creato» assicura il figlio Marco «a partire dalla scuola di arti marziali, che vivrà grazie a me, agli istruttori e agli allievi cresciuti con lui».
Nicola Cesaro
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