Alloggi Peep diventano di proprietà

A Noventa il “riscatto” costerà tra i 10 mila e i 20 mila euro cadauno
TAFFARELLI - FOTOPIRAN - NOVENTA PADOVANA - CONSIGLIERI E ASSESSORI NUOVA GIUNTA.cons riccardo cellin
TAFFARELLI - FOTOPIRAN - NOVENTA PADOVANA - CONSIGLIERI E ASSESSORI NUOVA GIUNTA.cons riccardo cellin

NOVENTA PADOVANA. Approvati in Consiglio comunale i criteri per trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà ed eliminare altri vincoli previsti negli alloggi Peep. Una procedura messa in atto già da molti Comuni e attesa da diversi proprietari degli alloggi che in questo modo potranno diventare finalmente proprietari a pieno titolo della casa in cui vivono. Sono in tutto 80 gli alloggi realizzati negli anni '80/'90 in zone Peep mediante specifiche convenzioni stipulate con cooperative e imprese.

«Il legislatore ha introdotto una serie di normative che prevedono la possibilità di cedere in diritto di proprietà le aree Peep già concesse in diritto di superficie e di eliminare i vincoli per le aree Peep già in proprietà o in diritto di superficie dietro il pagamento di un corrispettivo e con stipula di una nuova convenzione», spiega il vice sindaco Fabio Borina. «Il corrispettivo da versare viene calcolato non più dall'ufficio Erariale bensì dall'Ufficio Tecnico del Comune e sarà in misura pari al 60% di quello determinato attraverso il valore venale del bene, al netto degli oneri di concessione del diritto di superficie, rivalutato in base alla variazione Istat».

In pratica, il "riscatto" da pagare andrà dai 10 mila ai 20 mila euro per alloggio e potrà aderirvi solo chi lo vorrà, per gli altri resta tutto come prima. Il Comune, da parte sua, non ha interesse a mantenere diritti di proprietà sulle aree con diritto di superficie né a mantenere vincoli alla gestione dei beni acquistati. Anzi, con la cessione potrà incassare una discreta cifra.

Per gestire la procedura di rimozione dei vincoli e rendere omogenee le modalità e le condizioni di cessione è prevista anche l'approvazione di un regolamento.

Giusy Andreoli

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