All'ospedale con un coltello piantato nella tempia

Malvina Buso voleva farla finita e si è ferita in varie parti. Difficilissimo l'intervento per toglierle la lama dal cervello. E' in pericolo di vita. La figlia l'ha trovata sul pavimento della cucina con gli abiti coperti di sangue
PONTE SAN NICOLO'. Vinta dalla depressione decide di togliersi la vita infliggendosi una serie di coltellate su tutto il corpo, fino a conficcarsi un coltello sulla tempia. Per tutta la lunghezza della lama. Un fendente deciso, profondo. Ma che non l'ha uccisa.

Malvina Buso, 62 anni, è stata trovata riversa in un lago di sangue sul pavimento della cucina di casa, al civico 11 di via San Pio X, a Roncaglia. E' stata la figlia Claudia a scoprire la madre in quello stato: gola, braccia, addome e gambe sfregiati da profondi tagli, gli abiti coperti di sangue, un coltello piantato sulla tempia. Ma viva. Una scena agghiacciante. La donna, che non ha mai perso conoscenza, è stata trasportata all'ospedale di Padova. I medici l'hanno sottoposta ad una serie di tac e ad altri esami per capire l'esatta posizione della lama conficcata sulla testa: spostarla anche di un solo millimetro potrebbe causare una fatale emorragia. Malvina Buso rimane appesa tra la vita e la morte. La donna soffre da anni di una brutta depressione che le medicine non hanno saputo alleviare. Ieri mattina ha deciso di farla finita.


Ha scritto una lettera indirizzata ai figli, dove si scusava per il gesto e per il dolore che avrebbe causato. Quindi ha tirato fuori tutti i coltelli che aveva in casa e ha iniziato a sferrare fendenti contro se stessa: si è ferita all'addome, alle gambe, alle braccia, alla gola. Fino all'ultimo colpo: un coltello da tavola, una lama lunga circa 12 centimetri, conficcato sulla tempia destra. La donna è stramazzata a terra. Nessuna delle ferite però è fatale. Nemmeno quella lama penetrata nel suo cervello. Verso le 13 la figlia che abita sulla porzione accanto della stessa villetta va a salutarla: e la trova in quello stato, riversa su una pozza di sangue, un rantolo che si sente appena. La donna respira, apre gli occhi, parla con un filo di voce. Scattano i soccorsi e in pochi minuti un'ambulanza arriva in via San Pio X. I sanitari caricano Malvina Buso su una barella e la trasportano all'ospedale di Padova. I medici capiscono subito che non possono rimuovere il coltello conficcato nella tempia e intanto cercano di medicare e tamponare le ferite sul resto del corpo. La sessantaduenne viene sottoposta ad una serie di tac: prima di intervenire, i medici devono capire l'esatta posizione della lama. Un movimento anche minimo potrebbe provocare una emorragia. E per la donna sarebbe la fine.

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