Altra vittima illustre della crisi l’alimentari Andreatta chiude

Dalla bottega aperta nel ’36 da Severino al supermercato “in” del centro storico Nel 2005 la cessione a Sisa, fallita 11 anni dopo mettendo ko la storica attività
DORO-FOTOPIRAN-CITTADELLA-CARTELLO CHIUSURA SUPERMERCATO BUONISSIMO
DORO-FOTOPIRAN-CITTADELLA-CARTELLO CHIUSURA SUPERMERCATO BUONISSIMO

CITTADELLA

Un pezzo di storia che chiude e un'epoca che finisce: dal 17 novembre non sarà più possibile fare la spesa allo storico supermercato dentro le mura, a Cittadella, quello che per tutti era l'alimentari Andreatta. Una realtà storica, quella del negozio di via Garibaldi, sotto i portici, tra Porta Padova e Piazza Pierobon.



Una vicenda che lascia un retrogusto amaro, e la tentazione della nostalgia è forte: nei giorni scorsi, sulle vetrine sono apparsi i cartelli con l'annuncio, "Il negozio chiude al pubblico il 17 novembre, ultimo giorno”. Con la gastronomia Piazza era rimasto, di fatto, l'unico spazio per fare la classica spesa alimentare.

In trent'anni è cambiato il mondo: alla fine degli anni '80 erano circa 35 le famiglie che gestivano alimentari tra il centro storico e i borghi, con il loro profumo fatto di prossimità, di conoscenza, di relazioni, la bellezza dei negozi di vicinato. La grande distribuzione si è portata via tutto questo, con gli ulteriori cambiamenti determinati da Amazon e dintorni.

La storia del negozio viene ripercorsa da Aldo Andreatta, 76 anni, che fino al 2005 ha tenuto le redini: «Inizialmente era un semplice negozio di alimentari, mio padre Severino lo aveva rilevato nel ’36; nel '61 sono entrato in azienda, il passaggio di testimone vero e proprio è avvenuto nell’81». La sede attuale è arrivata poco dopo la seconda guerra mondiale, nel '51, prima veniva occupato un locale più ridotto vicino a piazza Pierobon. «Nell’86 abbiamo raggiunto la superficie attuale. Eravamo apprezzati per i prodotti di grande qualità: il crudo e i salumi in generale, il parmigiano reggiano, il baccalà. La Fiera di Cittadella era il momento più importante dell'anno, si faceva a gara a chi predisponeva la vetrina più bella. Un anno ho creato un'arena lungo tutto il perimetro del negozio con 750 forme di parmigiano». Il top è stato toccato nel 2005: «La nostra azienda, Sigma, aveva 200 dipendenti, la gestione diretta di 8 supermercati, l'affiliazione di altri 55. Tra il 2002 e il 2005 il massimo dell'espansione. In quell'anno abbiamo deciso di cedere a Sisa, leader del settore».



Il resto è storia: boom dei centri commerciali, la grande crisi iniziata nel 2008, la fatica di "reggere" dentro un mercato in cui il grande si mangia il piccolo, smarrendo un patrimonio di umanità e - spesso - anche di qualità. «Nel 2015 Sisa è entrata in crisi», spiega Andreatta, «e sono stati chiusi alcuni supermercati, altri sono stati subaffittati, nel 2016 lo stato fallimentare».

La famiglia Andreatta ha ancora la proprietà dei muri, ma gli arredi interni sono all'asta: «Ci sono i tempi della giustizia, gli affittuari attuali hanno un contratto che scade il 30 novembre e hanno deciso di lasciare». Il 17 novembre si chiude, quindi. Fino a data da destinarsi. —

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