Bambini accolti da Gaza, settimana cruciale per le loro cure
C’è chi attende le dimissioni dopo più di un mese di cure e chi dovrà rientrare all’ospedale per visite specialistiche

La settimana che si apre domani sarà una settimana fondamentale dal punto di vista medico per i bambini palestinesi arrivati in città da Gaza. Per tutti.
Per Abdullah, 10 anni, malato di leucemia, si apre la prospettiva di una dimissione. Se le cose continuano ad andare bene dal punto di vista medico potrà andare a casa e continuare le cure in day hospital. Cure cadenzate che vista la sua patologia si alterneranno ovviamente a periodi di ricovero. Abdullah è arrivato a Padova il 14 maggio grazie a un’evacuazione medica coordinata da Protezione Civile e Farnesina. Con lui la mamma Iman e la sorellina Qamar, che ha compiuto 7 mesi qui in Italia. A Gaza sono rimasti il papà e due fratelli di 8 e 12 anni.

Anche per Abdulrahaman, 7 anni, sarà una giornata importante quella di domani. Il piccolo, rimasto ferito all’occhio destro durante un bombardamento che ha coinvolto la sua tenda, lo scorso 15 aprile, si sottoporrà a una serie di accertamenti specialistici. I medici dovranno valutare se è ancora presente una scheggia nell’occhio del bambino, e nel caso come intervenire. Poi dovranno anche continuare le cure alla gamba destra, che ha subito la frattura di tibia e perone.
Con Abdulrahman, il 12 giugno, sono arrivati la mamma Amna e la sorellina Batool, 5 anni. Il piccolo a Gaza ha perso il papà e un fratellino di un anno e mezzo.
Anche Moatasem, 11 anni, e il cugino Jameel, 15 anni, sono, seppur con gravità diverse, in cura in Azienda Ospedale Università di Padova. Moatasem, che in un bombardamento della sua casa ha perso entrambi i genitori, una sorellina di 3 anni, un fratello di 8 anni, nonni e zii, rimanendo l’unico sopravvissuto, dal 12 giugno, giorno del suo arrivo in città, è ricoverato nel reparto di Chirurgia Pediatrica. I medici stanno curando i traumi e le ferite alla testa del piccolo, al cui capezzale è sempre presente la zia Reawida.

Il cugino Jameel, anche lui rimasto ferito a Gaza, ha ancora diversi dolori al braccio che aveva riportato alcune fratture. Anche lui sarà visitato dai medici dell’ospedale.
Ad accompagnare le famiglie in questo percorso di cure, assistenza e integrazione, è l’associazione Padova abbraccia i bambini Odv, che ha favorito l’arrivo dei bimbi in città e si sta occupando della loro accoglienza.
Come aiutare
Il Mattino di Padova e il gruppo Nord Est Multimedia sostengono il progetto di accoglienza dell’associazione “Padova abbraccia i bambini”. Il progetto si chiama “Una casa per i bimbi di Gaza” e prevede, come obiettivo primario, di dare un tetto e un supporto alle famiglie dei bambini rimasti gravemente feriti a seguito dei bombardamenti di Gaza e della Striscia, e che grazie a un corridoio umanitario e sanitario gestito dalla Protezione civile italiana, d’intesa con le Prefetture e i Comuni, vengono (anche) a Padova a curarsi. L’obiettivo della campagna di solidarietà è dare un tetto e un supporto alle famiglie dei bambini in cura a Padova.
Ecco il codice Iban del conto corrente dove convogliare le donazioni all’associazione: IT09S0103012190000004226104.
Per informazioni o segnalazioni di disponibilità scrivete a questa mail: padovaabbracciaibambini@gmail.com
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