Ambulanza ultramoderna salva il neonato

Il veicolo dell’Azienda attrezzato con il macchinario Ecmo ha portato il bimbo in ospedale
Di Elisa Fais

Un viaggio della speranza tra Udine e Padova per salvare la vita ad un neonato.

Un bambino di soli due giorni che rischiava di morire per inalazione di meconio ce l’ha fatta grazie ad un sofisticato dispositivo, l’Ecmo, installato in un’ambulanza.

Il piccolo, nato nel mese di dicembre all’Ospedale di Udine, non rispondeva alle cure convenzionali. Così è arrivato in suo soccorso il team di Cardiochirurgia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Padova, specializzato nell’assistenza in circolazione extracorporea.

Il bambino, affiancato dagli specialisti padovani, ha potuto affrontare il viaggio che lo ha portato fino alla città del Santo. I polmoni erano gravemente compromessi a causa dell’aspirazione di meconio ovvero liquido amniotico misto a materiale organico. L’ostruzione dei bronchi non permetteva al piccolo di respirare normalmente e se non si fosse intervenuti al più presto sarebbe sopraggiunto il decesso per asfissia.

«La collaborazione con il reparto padovano ha permesso di risolvere il caso», dichiara Luigi Cattarossi, direttore della Patologia neonatale dell’Ospedale di Udine. Il team patavino che si è precipitato verso la città friulana a bordo dell’ambulanza attrezzata con Ecmo, era composto da un cardiochirurgo pediatra, un neonatologo, un perfusionista e da infermieri.

L’Ecmo è una tecnica di circolazione extracorporea utile a pazienti con insufficienza respiratoria o cardiaca acuta. Permette di sostituire temporaneamente la funzione dei polmoni e/o del cuore mantenendoli a riposo durante il loro recupero funzionale.

Padova ha un’esperienza ventennale nel trattamento Ecmo e da anni è centro di riferimento delle Tre Venezie, sia per adulti con cardiopatie acquisite o congenite, che per neonati prematuri.

«L’intervento è stato molto delicato perché abbiamo inserito all’interno del cuoricino delle cannule in modo da far passare il sangue ossigenato dal dispositivo. E’ stato il primo caso di assistenza ad un neonato per problemi respiratori verificato nel Nord Italia. Abbiamo poi seguito il piccolo paziente presso il nostro reparto fino a quando le condizioni dei polmoni sono migliorate», spiega Giovanni Stellin, direttore della Cardiochirurgia pediatrica all’Ospedale di Padova.

I progetti “Hub and Spoke” vedono l’équipe Ecmo recarsi negli ospedali periferici per la stabilizzazione dei pazienti a rischio di vita e per il successivo trasporto presso il centro di riferimento. Il neonato in difficoltà è stato assistito in ambulanza da Massimo Padalino, medico in forza alla Cardiochirurgia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera. E’ stato poi tenuto sotto osservazione dal personale della Terapia intensiva del reparto pediatrico per tre giorni.

Il bambino è stato quindi ritrasferito a Udine senza complicanze per essere sottoposto ad altre cure. E qualche settimana fa è potuto andare a casa tra le braccia di mamma e papà.

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