Amissi, assolto Elio Franzin nessun abuso sulle Mura

È stato assolto perché il fatto non sussiste Elio Franzin, presidente onorario degli Amissi del Piovego. Era sul banco degli imputati con l’accusa di aver violato l’articolo 10 e 169 del decreto legislativo numero 42 del 2004, il Codice dei beni culturali e del paesaggio. E in particolare di aver «eseguito opere sul bene culturale Bastione Castelnuovo, mura cinquecentesche di Padova». Franzin, difeso dall’avvocato Leonardo Arnau, ha dimostrato che non aveva violato proprio nessuna regola. Anzi.
L’avvocato Arnau ha chiarito in aula che il suo cliente non ha realizzato alcuna opera sul bene culturale tutelato dai vincoli, cioè le mura cinquecentesche del Bastione Castelnuovo. Ma si è limitato a eseguire i lavori di manutenzione sulla terra. Lavori per i quali non c’era necessità di alcuna autorizzazione visto che l’associazione era autorizzata dalle delibere emanate rispettivamente nel 1984 dal sindaco Settimo Gottardo, e nel 1995 e 2001 dal sindaco Flavio Zanonato. Delibere che concedevano agli Amissi del Piovego l’ordinaria amministrazione del sito comprendente pulizia e manutenzione senza oneri per il Comune. Per due volte, in seguito a una segnalazione, nell’aprile e nel luglio del 2011 i vigili urbani avevano svolto un sopralluogo nella golena detta San Massimo (di fatto, San Prosdocimo), area tra le mura e il canale dove c’è l’attracco per le barche e una cavana (un arco nel manufatto cinquecentesco, impiegato come ricovero per imbarcazioni). Fu trasmesso un rapporto in procura e venne avviata un’inchiesta chiusa con un decreto penale di condanna. Decreto impugnato da Franzin che ha scelto di affrontare il processo. Secondo l’accusa Franzin, senza chiedere l'autorizzazione del Comune, sarebbe intervenuto su un bene di proprietà comunale. Anche l’ex sindaco Settimo Gottardo si era schierato con Franzin ricordando che al posto della golena c'era una discarica e che Franzin la custodiva. «Andava premiato non punito», disse.
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