Anche i dentisti ora sono più poveri: i giovani a mille euro

PADOVA. La crisi economica bussa alle porte degli studi odontoiatrici padovani e il mito del dentista ricco rischia di vacillare. I neolaureati diventano la nuova “generazione 1000 euro” con redditi più bassi degli ultimi anni.
La retribuzione media è pari a 1.058 euro mensili, registrando così un guadagno netto inferiore rispetto ai colleghi medici che intascano invece 1.300 euro. In busta paga le nuove generazioni si trovano lo stipendio dimezzato, al contrario ai bei tempi la cifra si aggirava attorno ai 2000 euro. A rilevarlo è l’indagine condotta da Eures (Istituto ricerche economiche e sociali specializzato in analisi applicate in campo economico) in collaborazione con Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri).
Il quadro preoccupa non poco l’Andi di Padova (Associazione nazionale dentisti italiani) che lancia l’allarme. «Il primo elemento di osservazione riguarda le recenti tendenze del mercato, che confermano il difficoltoso quadro occupazionale prodotto dalla crisi» spiega il presidente di Andi Padova, Ferruccio Berto «Con riferimento ai laureati a un anno dal conseguimento del titolo, infatti, si osserva un calo del tasso di occupazione che passa dal 70,3 per cento del 2009 al 63,1 per cento del 2013, evidenziando un’accresciuta difficoltà del sistema di assorbire l’offerta di odontoiatri presenti in Italia».
Se la cavano male soprattutto le donne che registrano condizioni di lavoro significativamente peggiori, considerando che il compenso medio è pari a 876 euro contro i 1.176 euro registrati dai colleghi uomini (il 34,2per cento in più). «È in pericolo la stabilità di una professione costosa» afferma il presidente di Andi Veneto, Luca Dal Carlo «considerando che il reddito netto rappresenta il 35 per cento dei compensi. Le aspettative dei giovani si confermano superiori alle reali opportunità, per avvantaggiare l’inserimento dei neolaureati nel mondo del lavoro promuoviamo assunzioni in studi privati usufruendo di contratti a tassazione minima».
La crisi ha oggettivamente ridotto gli investimenti di cittadini per le cure dentali. Lo svelano i dati Istat (Istituto nazionale di statistica), secondo i quali il 14 per cento delle persone con più di 14 anni ha rinunciato a rivolgersi al dentista nell'ultimo anno pur avendone bisogno e, di questi, l'85 per cento spinto da motivi economici. Nel 2013 la spesa media mensile per famiglia è stata di 2.359 euro (- 2,5 per cento rispetto all'anno precedente) con significative differenze per zone geografiche. «Mentre la spesa per alimentari è rimasta sostanzialmente stabile, le spese dedicate a visite mediche rientrano tra le tre voci di spesa più difficili da affrontare e gestire» aggiunge Berto.
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