Angelo Magni si è spento, lutto all'Arcella
Partigiano, era uno degli ultimi reduci della campagna di Russia

EX PARTIGIANO. Angelo Magni
Angelo Magni è morto venerdì a 91 anni all'Oic della Mandria, dopo appena una settimana dal suo spostamento dall'ospedale. Da quando anni fa era rimasto vedovo, si era come rinchiuso, nonostante il carattere espansivo, nel suo modesto appartamento delle case per i ferrovieri di via Martini, all'Arcella. Ma non era solo, visto l'amore delle sue tre figlie Silvia, Grazia ed Anna. Nato nel 1920, all'Italia ha dato la parte migliore della sua giovinezza, prima come soldato mandato allo sbaraglio in Russia dove svolgeva il compito di radiotelegrafista. Sopravvissuto alla tragica ritirata, dopo l'8 settembre del 1943 si era legato alle prime formazioni partigiane del nord padovano, dov'era capitato come uno dei tanti sbandati braccati dai nazi-fascisti, trovando rifugio presso alcune famiglie del comune di Borgoricco e in particolare quella di Giuseppe Micheletto che poi sarebbe diventato suo suocero. All'indomani della liberazione, sposatosi con Amabile ed entrando in ferrovia, Angelo Magni si stabilì a Padova, dove ha sempre conservato il legame con la sezione dei Combattenti e Reduci. Aver portato a casa la vita dalla Russia, aver fatto la resistenza, per dare nuova dignità e unità all'Italia, essere parte del sindacato erano le sue ricchezze, insieme all'orgoglio di continuare a sentirsi parte di Napoli, la sua città natale. Il funerale sarà celebrato domani alle 16 nella parrocchia di S.Gregorio Barbarigo all'Arcella.
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