Angiologia, eccellenza certificata per diagnosi e cure

da domani a sabato il congresso nazionale a padova: ci sarÀ anche la presidente del senato casellati 

Un trend di crescita inarrestabile per numero di pazienti e prestazioni in un reparto certificato dal Sistema di gestione qualità Uni En Iso 9001: l’Unità complessa di Angiologia diretta dal professor Giampiero Avruscio si ritaglia una posizione d’onore fra le eccellenze dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova. E a conferma del ruolo cardine di questa realtà, proprio a Padova si svolgerà da domani a sabato il Congresso nazionale di Angiologia, con appuntamento clou venerdì dalle 12 alle 13.30 con il simposio “L’Angiologia: passato, presente e futuro”, a cui interverrà anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

«L’Angiologia si occupa delle patologie dei vasi sanguigni soprattutto in chiave di prevenzione per quanto attiene a ictus, aneurismi e arteriopatie periferiche e interviene nel campo delle tromboembolie venose, insufficienza venosa cronica, ulcere vascolari fino all’ischemia critica» elenca il professor Avruscio, «e quella padovana è stata la prima Angiologia istituzionalizzata nel Veneto, poiché nasceva come specialità aggregata alla Cardiologia». Avruscio è approdato in Azienda ospedaliera nel 2014 dopo una parentesi di quasi 18 anni nell’ospedale Sant’Antonio: «Un ritorno, in realtà» sottolinealo specialista, «poiché è in Azienda che ho esordito nel 1988. In questi ultimi cinque anni l’Unità ha fatto importanti passi in avanti. Per ottenere la certificazione di qualità abbiamo affrontato un percorso di analisi di tutti i processi sia dal punto di vista del personale e dei pazienti. L’obiettivo perseguito è quello di mettere il paziente al centro, uniformando i protocolli per una presa in carico complessiva. In questo processo di analisi abbiamo coinvolto le équipe multidisciplinari con cui collaboriamo ma anche i medici di famiglia, perché era fondamentale che tutti parlassimo la stessa lingua, uniformando quindi le azioni e i procedimenti».

Una importante riorganizzazione ha coinvolto l’ambulatorio per le ulcere: «In un percorso che è durato un anno» rileva Avruscio, «abbiamo stilato delle linee guida omogenee per la diagnosi e la cura delle ulcere, sia in ospedale che nelle strutture territoriali, condividendo e mettendo a sistema le best practice. Prima di questa riorganizzazione abbiamo riscontrato che almeno il 30% delle ulcere non venivano correttamente diagnosticate e curate. Oggi, oltre a un miglior risultato in termini di assistenza, abbiamo anche minori costi grazie all’appropriatezza delle cure».

L’Unità dovrebbe contare cinque medici oltre al direttore, ma ad oggi ne ha solo tre effettivi: «Un problema per i carichi di lavoro che ci sono» appunta il professore, «acuito dal fatto che siamo divisi in due sedi, quella nel Giustinianeo e quella nel Monoblocco dove afferiscono i pazienti del Pronto soccorso». I volumi di attività sono in costante aumento: dal 2016 al 2017 i pazienti seguiti negli ambulatori del Giustinianeo sono passati da 3.219 a 4.337, le prestazioni da 8.508 a oltre 10 mila. Nel Monoblocco i pazienti sono passati da 4.771 a 4.990, le prestazioni da 8.611 a 9.921.

La formazione è un capitolo importante: l’Angiologia è frequentata da specializzandi di Medicina interna e Malattie dell’apparato cardiovascolare, inoltre da quattro anni promuove il master rivolto agli infermieri sulle ulcere (Wound care). L’unità diretta dal professor Avruscio è stata anche riconosciuta dalla regione Veneto come Centro prescrittore per il trattamento e la prevenzione della trombosi venosa profonda e dell’embolia polmonare. Quest’anno sono già stati prescritti 268 trattamenti. —

E.L.

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