Anonimo benefattore vuole regalare a Piove un nuovo auditorium

RECENTE MA PICCOLO. L’auditorium Giovanni Paolo II inaugurato a Piove in via Ortazzi nel 2006
RECENTE MA PICCOLO. L’auditorium Giovanni Paolo II inaugurato a Piove in via Ortazzi nel 2006
 
PIOVE DI SACCO.
Un auditorium da cinquecento posti a costo zero per il comune di Piove di Sacco: in tempi di magra potrebbe apparire un sogno, invece è realtà a portata di mano. Un facoltoso imprenditore avanti con gli anni ha infatti deciso di lasciare un'opera che lo ricordi ai concittadini. Un'opera importante, che possa essere punto di ritrovo per la comunità e utile alla socializzazione.
 La notizia viene anticipata, con comprensibile soddisfazione, dal sindaco Sandro Marcolin, che in tanta fortuna per i suoi cinque anni di mandato non aveva mai osato sperare. «L'idea è ancora alla fase iniziale - racconta - c'è stata una manifestazione di volontà da parte di questa persona, che ovviamente ci ha trovato molto interessati. L'area dove dovrebbe sorgere l'auditorium è in via Piave, non lontana dal santuario Madonna delle Grazie. Inizialmente era stato proposto una sorta di ostello del pellegrino, una struttura ricettiva per i fedeli in visita alla chiesa. Abbiamo sondato le esigenze del quartiere ed è emersa l'idea dell'auditorium, che pare incontrare anche il favore del benefattore. Si tratterebbe di realizzare un luogo dove tenere concerti di un certo richiamo, spettacoli e altre manifestazioni di grande respiro, qualcosa di sicuramente utile e necessario alla città».  In effetti, se si escludono l'auditorium di via Ortazzi di dimensioni ridotte, e i palazzetti dello sport, a Piove manca una struttura per i grandi eventi. Ottenerla senza spendere nemmeno un soldo sarebbe una imperdibile opportunità. «Il progetto di dotare ogni quartiere e ogni frazione di luoghi dove potersi ritrovare è un impegno che la mia amministrazione intende portare avanti - aggiunge il sindaco -. Al di là dell'auditorium, che se tutto andrà per il meglio sorgerà in via Piave, stiamo chiudendo una trattativa anche con le imprese che devono realizzare l'intervento urbanistico in via Tevo, nelle ex acciaierie Valbruna: una porzione di circa 400 metri quadrati di superficie sarà destinata all'uso pubblico. Questa scelta - precisa Marcolin - va a scapito degli alloggi di edilizia popolare previsti lì, ma che verranno realizzati altrove».

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