Anziana si ribalta con la carrozzina e muore, il pm: direttrice e assistenti da condannare

PADOVA. E' il 3 dicembre 2015 quando Barbarina Cazzin, pensionata di 88 anni, si ribalta mentre è seduta sulla carrozzina che utilizza per muoversi. La morte qualche ora più tardi. Eppure quasi tre mesi prima il medico in servizio nell’ospizio dov’era ricoverata la sfortunata signora – la Casa di riposo “Maria Bambina” in via San Massimo – aveva indicato la necessità di cambiare il modello della carrozzina perché quella utilizzata risultava a rischio di ribaltamento. Ora la direttrice amministrativa della struttura e due operatrici socio-sanitarie rischiano la condanna.
In aula
Il pm Sergio Dini ha chiesto un anno e 2 mesi per la responsabile amministrativa Teresa Coin, 62 anni di Arzergrande, accusata oltreché di cooperazione in omicidio colposo anche di frode processuale (difensore l’avvocato Donatella Rapetti); un anno di carcere ciascuna (sempre con la sospensione condizionale della pena come per la coimputata) nei confronti di Silvia Fiorotto, 44 anni di Padova, e della veneziana Enrica Betetto, 43 di Mira (per entrambe i legali Rapetti e Nadia Mungari) solo per l’ipotesi colposa. Il 5 febbraio il gup pronuncerà la sentenza al termine di un giudizio abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.
L’incidente
Quel 3 dicembre l’anziana cade all’indietro mentre sta seduta sulla carrozzina. Violento l’impatto e gravissimo il trauma cranico riportato. Barbarina Cazzin è subito trasferita in ospedale. Inutile: la morte nell’arco di qualche ora. L’ospedale trasmette una segnalazione in procura dove viene aperta un’inchiesta. Al professor Massimo Montisci dell’Università è affidata una consulenza tecnica per ricostruire l’accaduto. Così emerge che la sedia a rotelle tendeva a ribaltarsi quando il peso gravava verso lo schienale della carrozzina. Non solo. È acquisita la documentazione sanitaria il 30 settembre 2016. E, sempre grazie al consulente tecnico, si scopre che il diario infermieristico sarebbe stato alterato eliminando l’annotazione del 28 settembre 2015: «Presentata domanda di cambio carrozzina, vista dal medico per riferite perdite di equilibrio quando l’ospite cambia postura, soprattutto da supina a seduta... Buono il controllo posturale... lasciando il tempo all’ospite di eseguire i vari passaggi con calma in modo da evitare cambiamenti bruschi che potrebbero indurre la perdita di equilibrio». L’annotazione cancellata, invece, risultava acquisita tra le copie del professor Montisci nel 2015. Il medico dell’istituto, infatti, aveva dato disposizione affinché la carrozzina fosse cambiata perché più di una volta si era capovolta, facendo cadere l’anziana. Disposizione scritta e poi eliminata.
Le accuse
Ecco che l’indagine si è chiusa con precise contestazioni a carico delle tre, tra cui un reato gravissimo per quanto riguarda la direttrice Coin. Quest’ultima è stata accusata di aver alterato il diario infermieristico, commettendo una frode processuale. Tutte e tre le imputate sono state accusate, ciascuna nell’ambito delle rispettive funzioni, di aver omesso l’adozione di misure specifiche per evitare incidenti con la carrozzina, compresa una vigilanza continuativa nei confronti dell’anziana, e ancora di altre misure contenitive destinate a limitare i movimenti volontari. Esiste una tabella nazionale per le case di riposo che, in base all’età degli ospiti, indicano eventuali interventi. –
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