Apre la pasticceria per Pasqua «Altri non hanno mai chiuso»

MESTRINO
Claudio Trivellato ha riaperto la sua pasticceria a Mestrino: lui, che era rimasto chiuso come da decreto, vista la “deregulation” o meglio l’interpretazione del decreto stesso che ne danno alcuni suoi colleghi, che non si fanno più di tanti problemi ad aprire la propria attività, ha deciso di rialzare la serranda del suo negozio di fronte al municipio e provare a fare un minimo di guadagno prima di Pasqua; che in fondo è l’ultima grande ricorrenza nel corso della quale le pasticcerie possono contare di incassare un po’ più che l’ordinaria gestione.
«Il negozio è aperto da martedì, ma solo per la vendita di prodotti confezionati» precisa Claudio Trivellato, «come le colombe, focacce, le uova di cioccolato di mia produzione. La caffetteria è spenta, non ci sono torte né paste fresche, che posso consegnare solo a domicilio. Mi sono convinto a riaprire, dopo settimane di chiusura, visto che anche nei comuni limitrofi qualcuno lo aveva già fatto: perché loro sì e non io? Purtroppo il decreto del Governo indicava le pasticcerie tra gli esercizi da chiudere: in realtà c’è chi lo ha interpretato solo per i prodotto freschi. Dopo un mese di serrata mi vengono a dire che le focacce e le uova potevo venderle. Ma io finora quanto ci ho rimesso? Avessi avuto la pasticceria aperta, avrei sicuramente venduto molti più prodotti, comprese le creazioni di cioccolata, che sono la mia specialità pasquale, ma che quest’anno non mi ero azzardato a fare. Le direttive non erano chiare e nemmeno le associazioni di categoria ci hanno indicato come comportarci, lasciando tutto alla libera interpretazione».
Nel frattempo, però, se le pasticcerie restavano chiuse, dei panifici allestivano un angolo dolce. «Mi sono arrabbiato moltissimo quando da un fornaio ho trovato una crostata di frutta fresca» prosegue Trivellato, «che non doveva esserci come pure la cioccolata nel vivaio oppure le piante da orto dal fruttivendolo. Capisco che nel commercio la concorrenza sia lecita, però approfittare del momento per guadagnare, rosicchiando i guadagni agli altri, non mi pare corretto. Forti poi del fatto che di controlli ce ne sono davvero pochi». ––
Cristina Salvato
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