Arben, medico di giorno e poeta durante la notte

Medico e poeta. È la storia di Arben Dedja: «Era il ’39 quando l’ Italia fascista occupò l’ Albania. Mio nonno materno, da Valona laureando in Medicina a Padova, con una quarantina di connazionali...

Medico e poeta. È la storia di Arben Dedja: «Era il ’39 quando l’ Italia fascista occupò l’ Albania. Mio nonno materno, da Valona laureando in Medicina a Padova, con una quarantina di connazionali organizzò per le vie della città patavina un corteo di protesta. Individuato dalla polizia come uno dei fomentatori della rivolta fu arrestato e portato a Ventotene, dove condivise il carcere con antifascisti quali Pertini, Terracini, Scoccimarro. Tornato in patria dopo la Liberazione, divenne generale, deputato, ministro della Salute. Anche mio padre è chirurgo militare, la medicina è una tradizione di famiglia». Nato a Tirana nel ’64, laureatosi in medicina nell’università della capitale albanese nell’88, nel ’94 specializzato in Chirurgìa Generale, Dedja arriva a Padova con un assegno di ricerca nel ‘99 e nel reparto del professor Ancona si dedica ad uno studio sperimentale sul trapianto di rene da maiale a scimmia. Lavora con contratti a progetto, assegni e co.co.co sino al 2009 per portare poi a termine nel 2012 un dottorato di ricerca in Pediatria. Dal reparto del professor Basso eccolo oggi a quello del professor Stellin, dove si dedica a due progetti europei sulle valvole cardiache decellularizzate. Moglie albanese anche lei impegnata in progettazione europea, da tempo padovano a pieno titolo, Arben ha un maschio di diciassette anni, studente alla Scuola Superiore di Matematica a Udine ed una ragazzina di undici , che studia alla Pascoli. Ma quella di Dedja è una “doppia vita, perché sin da ragazzo scrive poesie proprie e traduce dalla loro lingua all’albanese quelle di autori di altre nazionalità”: da Guido Cavalcanti a Umberto Saba, da William Blake a Sylvia Plath, a Miroslav Holub. «Ora sto traducendo in albanese il Canzoniere del Petrarca e le Poesie Scelte di Attilio Bertolucci; delle mie tre raccolte, due sono state scritte in albanese ed una in italiano con il titolo “La manutenzione delle maschere”, premiata da una Fondazione bancaria in Italia. Ho poi intrapreso la strada del racconto “Amputazioni prolungate”, uscito a Tirana nel 2011 e presentato nel 2014 alla Fiera del Libro di Torino e“Storia escatologica” che pubblicato a Tirana qualche mese fa, mi è valso in Albania il premio di “Autore dell’anno”». Dedja riserva alla scrittura due ore per notte, dalle 11.30 alle 1.30.

Adina Agugiaro

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