Arneg in cassa integrazione chieste altre quattro settimane

L’azienda produce banchi frigo. Non subisce nessuno stop invece l’assistenza ai clienti
FERRO ARNEG CAMPO SAN MARTINO FERRO
FERRO ARNEG CAMPO SAN MARTINO FERRO

CAMPO SAN MARTINO

Arneg ha presentato richiesta di poter accedere a un secondo pacchetto Cigo con causale “Covid-19 nazionale”. La nota azienda di Marsango, che produce banchi frigo per la Gdo (Grande distribuzione organizzata), chiusa già da due settimane, chiede dunque un ulteriore periodo di Cassa-Covid di 4 settimane, dal 6 aprile 2020 al 2 maggio 2020, per un massimo di 671 lavoratori, compatibilmente con le esigenze tecnico produttive e organizzative. Dove sarà possibile verrà attuata la rotazione tra lavoratori.

«La cosa è in elaborazione», dichiara Davide Crepaldi, segretario provinciale Uilm. Arneg aveva chiuso per due settimane fino al 3 aprile come previsto dal Decreto Conte, perché l’azienda non risultava sui codici Ateco autorizzati alla produzione. Ricorrendo a un primo pacchetto di Cigo-Covid. In previsione di un’ulteriore fermata che un nuovo Decreto prevederebbe, la ditta ha richiesto a Confindustria e alle parti sindacali di poter fruire di un prolungamento. Se il Decreto fosse inferiore alle 4 settimane, Arneg potrebbe riaprire in parte la produzione con una possibile rotazione dei dipendenti.

Va tenuto in conto che in Arneg lavorano circa 150 interinali e non ci sarebbe chiarezza sulla loro posizione in questo periodo di sospensione produttiva. La ricaduta coinvolge anche i piccoli e medi fornitori. C’è da capire anche come si regolerà l’azienda per l’integrazione salariale. In altre realtà la quota mancante è stata integrata dalle proprietà. «Hanno detto da subito che sarà difficile sostenere lo sforzo dal punto di vista finanziario», puntualizza Crepaldi, «oggi nessuna azienda si è dichiarata disponibile all’integrazione. Questo lo scenario».

Con l’azienda chiusa, non è stato possibile mettersi in contatto. Un altro problema riguarda la produttività. Arneg attualmente ha ordini considerevoli per far lavorare tutti i dipendenti ma la difficoltà è raggiungere nelle consegne alcuni stati europei per i blocchi causati dall’emergenza sanitaria e il fatto che i trasporti sono autorizzati solo con merci di prima necessità. Il timore è che si verifichi una diminuzione della produzione con conseguenze per i lavoratori.

Non subisce nessuno stop l’assistenza ai clienti che è garantita da un apposito service. In attesa della riapertura, Arneg sta sanificando tutti i reparti con prodotti nebulizzanti idonei ad azzerare la possibile presenza di virus. Il mese scorso si erano registrati casi di positività al Coronavirus. Una decina i lavoratori contagiati, tre dei quali erano stati ricoverati. Tutti sono stati dimessi e sono in buona salute. Da far notare che la settimana scorsa Arneg ha avuto la visita degli ispettori dello Spisal, che hanno confermato la piena applicazione dei protocolli previsti dal decreto Covid e avevano dato il benestare alla continuità della produzione, andata avanti fino allo stop dell’ultimo Decreto del 21 marzo. —

Giusy Andreoli

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