Arrestato un mafioso a Torreglia

L'uomo della 'ndrangheta sembrava un tranquillo muratore con famiglia
ARRESTATO. Cesare Longordo
ARRESTATO. Cesare Longordo
 
TORREGLIA.
Si era trasferito con moglie e figli in via Tommaseo 7 a Torreglia. Per tutti, Cesare Longordo, 44 anni, era solo un muratore e un vicino tranquillo. Ieri all'alba è stato arrestato dalla squadra Mobile di Padova su delega della Dda di Reggio Calabria, accusato, in concorso con altre 30 persone di associazione a delinquere di stampo mafioso affiliata alla cosca Longo di Polistena.
 La' ndrangheta, dunque, fa ufficialmente la sua comparsa sui Colli Euganei. Per ora non si sa da quanto tempo Longordo si fosse trasferito al Nord, né se sia arrivato a Torreglia solo per evitare la cattura o per altre questioni. Il suo arresto, tuttavia, e il suo legame con il potente clan calabrese ha scosso la cittadina padovana.  Cesare Longordo, sicuramente non si aspettava la «visita» della polizia. Quando gli agenti all'alba di ieri hanno suonato alla sua porta mostrandogli l'ordinanza di custodia cautelare si è detto sorpreso. Oltre a lui, null'altro è stato trovato nella sua abitazione, perquisita da cima a fondo.  Tutti gli arrestati compreso Longordo, a vario titolo, sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso in quanto capi e affiliati alla cosca Longo di Polistena; di danneggiamenti, furti, estorsioni, detenzione e porto abusivo di armi (anche da guerra) ed esplosivi, acquisizione in modo diretto di appalti pubblici e attività economiche, concessioni di autorizzazione e servizi pubblici, intestazione fittizia di beni.  Nell'ambito dell'operazione denominata «Scacco matto», la polizia ha anche proceduto a un sequestro preventivo di beni per un ammontare di 30 milioni di euro. Il sequestro ha riguardato anche una ditta individuale di investigazione privata, denominata «Istituto Linx», di cui è titolare Alberto Malandrin; e il locale «Femina night club della Denude srl»: la prima con sede a Polistena, il secondo a Cinquefrondi.  Gli altri provvedimenti di carattere patrimoniale hanno portato al sequestro della Gival srl, con sede a Fondi di Latina; la Longo Giovanni & C. sas. con sede a Polistena; la Costruzione srl, con sede a Polistena; l'impresa Alberto Malandrin & C. sas, con sede a Polistena; la srl. Antonio Romeno, con sede a Polistena; l'attività commerciale denominata Euroro Italia con sede a Polistena; e le ditte individuali Giuseppe Squillaci (Roma), Luigi Cutano, Domencio Longo, Luigi Longo, Antonino Romeo (Polistena) e due fabbricati situato sul territorio di Polistena.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova