Artigiano a Trebaseleghe lascia la madre e due figli

TREBASELEGHE. «Non sappiamo più di tanto della disgrazia in cui ha perso la vita mio zio, domani (oggi, ndr) andremo nel Bellunese per fare il riconoscimento e cercare di scoprire qualcosa di quello...

TREBASELEGHE. «Non sappiamo più di tanto della disgrazia in cui ha perso la vita mio zio, domani (oggi, ndr) andremo nel Bellunese per fare il riconoscimento e cercare di scoprire qualcosa di quello che è accaduto». A parlare è Davide Perin, il nipote di Alfonso Favaro, l’artigiano di 55 anni precipitato in un burrone in Val Carazzagno. La notizia della morte di Favaro è stata data ieri mattina all’anziana madre Gina Roncato, che vive a Piombino Dese ed è sorella dell’imprenditore del mobile piombinese Remo Roncato. Sono state subito avvisate anche le sorelle Graziella, che vive a Camposampiero, Lucia, che sta a Castelfranco Veneto, e la ex moglie Graziella Bacchion, che gestisce la merceria “La Nuvola”, in centro a Piombino. La famiglia non sa di preciso con chi Favaro fosse andato in vacanza, e non lo sa neppure la ex moglie. Di fatto Alfonso Favaro abitava da solo a Trebaseleghe dal 2011, prima aveva abitato a Padova. «Ma ultimamente si era stabilito a Piombino» afferma Remo Roncato «mi ha telefonato mia sorella per informarmi della disgrazia, siamo rimasti tutti scossi da questa tragica notizia». Favaro non lavorava nella fabbrica dello zio, era un artigiano in proprio. «Si arrangiava con dei lavoretti in giro nel territorio, facendo a volte l’imbianchino a volte altro nel campo edile» dichiara la ex consorte «è una grave perdita per i nostri figli Antonella e Nicola. Era il loro papà». La più grande, Antonella, proprio oggi compie 28 anni; Nicola invece ne ha 24. «Ci informeremo anche noi, soprattutto Antonella e Nicola vogliono sapere com’è morto il loro padre» dice ancora Graziella Bacchion. A Belluno, insieme ai cugini, oggi dovrebbe andare anche Antonella Favaro per il triste rito del riconoscimento del padre. (g.a.)

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