Il Padova neopromosso, la festa in piazza. Oughourlian: «Il sogno è tornare Serie A»

Sul palco allestito in piazza della frutta la squadra è arrivata alle 19, un’ora dopo l’orario previsto e ad accoglierla c’erano circa un migliaio di tifosi

Stefano Volpe

Sì è svolta in un clima dimesso, di protesta e di rabbia per le limitazioni imposte dalla questura, la festa per la promozione del Calcio Padova in Serie B.

Sul palco allestito in piazza della frutta la squadra è arrivata alle 19, un’ora dopo l’orario previsto e ad accoglierla c’erano circa un migliaio di tifosi. Molti meno di quelli che si erano riversati spontaneamente in centro dopo il pareggio di Lumezzane che il 25 aprile aveva sancito la matematica vittoria del campionato.

E i motivi sono noti: la tifoseria organizzata ha boicottato la manifestazione a causa delle imposizioni della questura e anche chi si è presentato in piazza ieri ha protestato nei confronti degli steward che gestivano gli accessi. Alcune mamme hanno preferito non entrare perché è stato impedito loro di portare con sé cibo per i bambini, c’è chi alla richiesta di farsi controllare la borsa ha girato i tacchi e ha preso un’altra strada.

Infine, alcuni non sono entrati volutamente, restando vicini alle transenne per lanciare invettive contro le forze dell’ordine. Nel frattempo la festa si è svolta senza contrattempi, con uno spavento solo nel finale quando una ragazza si è sentita male per il caldo ma è stata subito soccorsa dallo staff medico del Padova. Sul palco sono sfilati tutti i protagonisti e a chiudere la serata sono state le parole del patron Oughourlian, che ha rilanciato: «Sogno di riportare il Padova in Serie A».

 

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