Asiago Food il fatturato vola a 17 milioni
VEGGIANO. Sta spingendo sulla produzione di piatti pronti, dalle zuppe di funghi alle vellutate, piatti veloci da preparare, in linea con ciò che richiede il mercato odierno.
Asiago Food, ormai da tempo trasferitasi a Veggiano, continua rimanere legata al territorio, alla terra, concentrandosi per la maggior parte (il 60%) nei funghi e poi per il 30% nei frutti di bosco, il rimanente 10% nei piatti pronti. «Nel piano di lavoro triennale che abbiamo approntato», dice Andrea Azzolini che, con il fratello Francesco, porta avanti il settore commerciale dell’azienda fondata dai genitori Massimo e Monica, «si guarderà all’ampliamento di tutti i nostri mercati. Il 70% della produzione va in Italia mentre l’export ci vede protagonisti negli Stati Uniti, dove abbiamo aperto una nostra sede. Vogliamo ampliare la nostra presenza in paesi come Francia, Germania e Spagna e fortificarci in Russia dove esistono problemi legati all’embargo. Siamo presenti anche in Australia e Giappone, due aree sempre più interessanti che ci stanno fornendo buoni risultati. Da quest’anno siamo anche in Cina».
Fatturato a 17 milioni di euro nel 2018, in crescita rispetto ai 16,2 dell’anno precedente, Asiago Food lavora al 30% anche con le private label. Asiago Food ha anche brevettato, grazie al proprio reparto ricerca e sviluppo, un processo, chiamato “sanafrutta” che, grazie ad un trattamento tecnologico naturale, elimina la presenza di sostanze contaminanti nel prodotto finito.
«Un’innovazione», conclude Azzolini, «che non altera il sapore del prodotto. È una nostra esclusiva per la sicurezza della clientela. Come qualcuno ricorderà, tempo addietro si sono verificati dei casi, non con la nostra produzione, alcuni batteri nei frutti di bosco surgelati». —
Lieta Naccari
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